Alberto Ferrari, dal rock al cinema muto «Genuine» con il chitarrista dei Verdena

di Fabio De Santi

Con i Verdena, una delle rock band italiane più creative dell'ultimo ventennio, Alberto Ferrari ha diffuso le spore di un sound contaminato da grunge e psichedelia, ma il progetto che porterà venerdì sera a Trento avrà delle forme particolari.

Il musicista bergamasco proporrà, infatti, in quella che è un'anteprima assoluta, al Teatro di Sanbàpolis la sonorizzazione originale del film muto Genuine, girato nel 1920 da Robert Wiene . Un evento che rientra nel cartellone della rassegna Transiti curata da Alberto Campo ed organizzata dal Centro S. Chiara.

Dopo un biennio zeppo di musica registrata su disco (i due volumi di Endkadenz) e suonata dal vivo (con tappe in Italia e anche all'estero), i Verdena si sono presi un periodo di pausa prima di cominciare a lavorare attorno al loro prossimo disco.

È approfittando di questa congiuntura che «Transiti» ha immaginato di coinvolgere Alberto Ferrari, cantante, chitarrista/pianista della band bergamasca, nella realizzazione di un progetto speciale.

In collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha preso forma così la sonorizzazione originale del film muto «Genuine», che Robert Wiene aveva girato sulla scia di Das Kabinet des Dr. Caligari un classico dell'Espressionismo, che lo rese celebre ma nello stesso tempo oscurò il resto della sua opera.

La storia è quella di Percy, un pittore che dopo aver completato il ritratto della sacerdotessa Genuine ne rimane completamente stregato tanto da rinchiudersi in casa e non vedere più nessuno.

Si tratta di un'opera in cui il regista tedesco riafferma la sua vocazione espressionista, ambientandola in uno scenario nel quale l'atmosfera onirica è screziata da tonalità prossime all'horror: un soggetto ideale per la sensibilità artistica di Ferrari, insieme armoniosamente lirica e visionaria in senso psichedelico.

La relazione dialettica fra drammaturgia cinematografica d'inizio Novecento e creazione musicale figlia del nostro tempo attribuisce valore e fascino a questo esperimento sonoro.

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