Stasera all'Astra cinema migrante con il film "Per un figlio"

di Fabio De Santi

Il difficile dialogo fra una madre impegnata nell'estenuante lavoro di "badante" e un figlio di seconda generazione diviso fra due culture. E' questo il tema che fa da sfondo alla pellicola "Per un figlio", Suranga Deshapriya Katugampala proposto stasera, lunedì 12 alle 21, al Cinema Astra per la rassegna "Dov'è casa mia? Lo sguardo del cinema sui figli delle migrazioni". Dopo l'ampia partecipazione di pubblico della prima serata, torna quindi la rassegna che indaga vite, sogni e timori dei ragazzi che vivono a cavallo fra due identità culturali. La proiezione del film "Per un figlio" sarà introdotta e commentata da Elisa Rapetti e Aliona Botnari per il progetto "Storie da Cinema" del Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento.

Interverranno sulle tematiche affrontate Veronica Ciubotaru, presidente dell'associazione italo/moldava Arcobaleno, Lesya Vozna dell'associazione degli ucraini in Trentino Rasom e Delia Rodica Caian per la comunità ortodossa-romena.L'iniziativa, promossa dal Cinformi della Pat, si inserisce nell'ambito del progetto "Mondinsieme", co-finanziato dall'Unione Europea. La rassegna, organizzata da Wasabi filmakers, è curata da Katia Malatesta, esperta di cinema e di espressioni della diversità culturale e religiosa. La storia raccontata in "Per un figlio" è quella di Sunita, una donna srilankese di mezza età, divide le proprie giornate fra un estenuante lavoro di "badante" e un figlio adolescente. Fra loro regna un silenzio pieno di tensioni. È una relazione segnata da molti conflitti. Il figlio, cresciuto in Italia, fa esperienza di un'ibridazione culturale difficile da capire per la madre, impegnata a lottare per vivere in un paese al quale non vuole appartenere. La rassegna proseguirà il 19 novembre all'Astra con le immagini del film "Wallay" del regista Berni Goldblat e il 26 nella Sala parrocchiale di Madonna Bianca con "My rèvolution" di Ramzi Ben Sliman

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