Superbonus, costruttori trentini preoccupati: “I lavori rallenteranno sicuramente"
Il presidente di Ance Trento Andrea Basso: “Non c'è programmazione e a rimetterci sono i cittadini. Ci volevano notizie chiare un mese fa, così aziende e condomini avrebbero avuto il tempo per organizzarsi: speravamo in un provvedimento diverso, anche nella tempistica”
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TRENTO. Le novità sul Superbonus non piacciono. «Se siamo contenti? No, non lo siamo», esordisce il presidente di Ance Trento (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Andrea Basso. Che aggiunge: «Siamo a poche ore dalla fine dell'anno: decidere e dire queste cose il 29 dicembre non ha senso, non va bene. Questo denota che non c'è programmazione e a rimetterci sono i cittadini. Ci volevano notizie chiare un mese fa, così aziende e condomini avrebbero avuto il tempo per organizzarsi: non si chiedeva una proroga, ma speravamo in un provvedimento diverso, anche nella tempistica».
Basso spiega che potrebbero crearsi situazioni paradossali, di chi magari - per fare un esempio - ha le tegole pronte da installare, ma per vari motivi potrà farlo solo più avanti e quindi quella parte dei lavori non verrà detratta al 110%. Ma nelle zone montane e alpine - come la nostra - magari l'installazione è stata rinviata per semplici ragioni climatiche. Da Roma le notizie che arrivano dal governo non sono del tutto definitive, ma in sostanza il 110% resterà in vigore solo per i redditi bassi (fino a 15 mila euro per un single, 25 mila per una famiglia con due figli, utilizzando lo strumento dell'Isee che i Comuni utilizzano per le politiche sociali): per questa fascia di cittadini viene infatti istituito un Fondo, le cui modalità di accesso saranno stabilite dal Mef, e che servirà a ottenere un contributo per le spese sostenute dal primo gennaio 2024 e fino a ottobre.
Siccome non tutti i passaggi sono ancora chiari, Arturo Mazzacca, presidente di Confaico, la categoria che rappresenta gli amministratori immobiliari condominiali, preferisce non sbilanciarsi troppo: «Siamo in attesa di capire, di leggere nero su bianco tutte le decisioni definitive. L'unico aspetto che emerge è che il Sal straordinario è usufruibili nell'immediato e questo può risolvere una serie di situazioni complicate. Detto questo tutto il resto è ancora da approfondire: il 110% resta, dalla sua nascita e fino all'ultimo, una continua sorpresa».
Guardando al futuro, fare delle previsioni è impossibile. Ma qualche dubbio resta: «Si vedrà - prosegue Basso - cosa accadrà. Il 70% sulla riqualificazione è interessante, ma il lavoro rallenterà di sicuro. Il 110 resterà sui redditi bassi, ma 15 mila euro mi sembrano pochi per la situazione che c'è in Trentino. Un'idea interessante sarebbe quella di studiare degli strumenti di mutui agevolati con le banche o, a livello di autonomia provinciale, trovare degli accordi con gli istituti di credito».
Sul tema condomini, nei quali ovviamente i redditi degli inquilini sono molto diversi, Mazzacca spiega che «la gestione futura non potrà essere a livello condominiale, anche perché noi non possiamo entrare nelle singole situazioni», mentre Basso ragiona sul fatto che «dove c'è qualche decina di proprietari la gestione non sarà facile. Già quella del 110 era complicata, anche se va detto che quella esperienza ci ha insegnato molte cose, a partire dal poter riconoscere le aziende serie, che hanno sempre lavorato con programmazione e nel rispetto degli accordi presi».