Economia / I dati

Crisi, in Italia il prodotto interno cala: -0,3% nel secondo trimestre dell'anno

Il nostro Paese fa peggio di Francia e Germania: ecco le tabelle diffuse da Eurostat per la prima stima flash sull'andamento del Pil nell'Eurozona e nei Ventisette

PRODUZIONE Confindustria, l'Italia rallenta: il secondo trimestre quasi fermo

BRUXELLES. Con un calo dello 0,3%, nel secondo trimestre dell'anno il Pil dell'Italia fa registrare una prestazione peggiore della Germania (0,0%), della Francia (+0,5%) e della Spagna (+0,4%).

È quanto emerge dalle tabelle diffuse da Eurostat nella prima stima flash sull'andamento del Pil nell'Eurozona e nei Ventisette.

Uno scenario che stride con le dichiarazioni ottimistiche che da mesi vengono fatte dal governo, premier Giorgia Meloni (foto), in testa, che celebrano le performance a suo dire eccellenti dell'economia nazionale.

Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati per il secondo trimestre del 2023, l'Irlanda (+3,3%) ha registrato l'aumento più elevato rispetto al trimestre precedente, seguita dalla Lituania (+2,8%). Peggio dell'Italia hanno invece fatto Svezia (-1,5%), Lettonia (-0,6%) e Austria (-0,4%). Su base annua, i tassi di crescita sono stati positivi per sette Paesi, con i valori più elevati osservati in Irlanda (+2,8%), Portogallo (+2,3%) e Spagna (+1,8%).

L'Italia resta comunque in territorio positivo, facendo registrare +0,6% su base annua rispetto al secondo trimestre del 2022.

Per la Francia il Pil su base annua si attesta allo 0,9%, mentre la Germania è in territorio negativo con -0,1%.

La situazione tedesca ha effetti assai negativi anche sull'industria e dunque sull'economia italiana, dato che quello tedesco è un mercato di primaria importanza per le nostre imprese.

I cali più elevati sono stati registrati in Svezia (-2,4%), Repubblica Ceca (-0,6%) e Lettonia (-0,5%).

In definitiva, in equilibrio precario tra stagnazione e recessione nei primi tre mesi del 2023, l'economia dell'Eurozona sembra lentamente iniziare a risalire la china. Ciò nonostante una crescita ancora zero di Berlino a soffocare la ripresa di tutto il club dell'euro e un'inflazione che fatica a scendere (a luglio è prevista al 5,3% dal 5,5% di giugno). 

Tutti numeri che, è il consueto avvertimento dell'istituto europeo di statistica, sono suscettibili di variazioni nei giorni a venire, con una nuova stima in programma il 16 agosto. La ripresa ancora fioca lascia però già presagire la possibilità di qualche ritocco al ribasso sulle previsioni economiche per l'intero 2023 della Commissione europea, slittate all'11 settembre.

Nelle sue ultime stime di primavera, Bruxelles prefigurava un Pil dell'Eurozona in aumento dell'1,1%. I nuovi dati, ha preannunciato il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni, dovrebbero essere "un po' meno ottimisti", con una crescita ancora intrappolata "tra lo 0 e l'1%".

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