Economia / Il caso

I lavoratori manifestano davanti alla sede della Cooperazione contro la disdetta del contratto integrativo Sait

Scontro sindacato-cda, mentre all'interno si svolge l'assemblea della Federazione, chiamata a rinnovare le cariche, fuori in via Segantini la protesta di dipendenti anche contro un taglio che dal 1° luglio produrrà una riduzione delle retribuzioni medie pari a oltre 2 mila euro annui

SCIOPERO "La Federazione avanza solo richieste per abbassare i salari"
BILANCIO Sait, la ripresa dopo il trauma Covid frenata dall’aumento dei costi

LICENZIAMENTI Sait nella bufera per i licenziamenti di 60 magazzinieri
SIMONI «Difendo i valori e le tradizioni del movimento cooperativo»

TRENTO. È scattata verso le 14.30 di oggi, 8 giugno, la manifestazione sindacale di fronte alla sede della Federazione della cooperative, a Trento.

Questo pomeriggio, infatti, si svolge l'assemblea generale della Federazione in cui saranno rinnovate le cariche, attesa la conferma del presidente Roberto Simoni.

Proprio oggi si svolge lo sciopero dei quasi 1.900 dipendenti delle Famiglie cooperative trentine indetto da Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs per protestare contro la disdetta del contratto integrativo provinciale che scatterà da luglio: una perdita per i lavoratori che vale duemila euro all’anno pro capite. 

Contratto integrativo scaduto: il sit in in Federcoop di sindacati e lavoratori

Come annunciato, lavoratori della distribuzione e sindacati hanno promosso un sit in di protesta davanti alla sede della Federazione della Cooperazione, in via Segantini a Trento. Tra i temi caldi della vertenza, il rinnovo del contratto integrativo dopo l’annuncio della disdetta che scatterà da luglio.

Intanto il Sait ha deciso di aumentare il gettone di presenza nel cda, che passa da 100 a 250 euro.

L’assemblea della Federazione, con rinnovo del consiglio di amministrazione, si svolge nel rinnovato auditorium di via Segantini. Dopo la parte privata con approvazione del bilancio, l’appuntamento pubblico è per le 17.30.

Tema di riferimento sarà «L’energia delle comunità», con la relazione di Davide Tabarelli, presidente e fondatore di NE-Nomisma Energia. Tabarelli partirà dall’analisi del costo dell’energia dell’ultimo biennio, per fornire spunti di riflessione circa le prospettive per il secondo semestre 2023 e per il prossimo anno. Poi gli interventi di Simoni, del presidente provinciale Maurizio Fugatti e del suo vice Mario Tonina.

Questa settimana è arrivata per il Sait anche la sentenza con cui il giudice Flaim ha dichiarato nulli i licenziamenti di 17 magazzinieri: i lavoratori dovranno essere reintegrati. E altri 15 ricorsi sono in arrivo.

"Le organizzazioni sindacali - si legge in una nota stampa - ritengono inaccettabile che la Federazione trentina della cooperazione, in rappresentanza delle Famiglie cooperative del Trentino, avanzi richieste finalizzate esclusivamente ad abbassare il salario dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.

Famiglie cooperative, i dipendenti manifestano davanti alla sede della Cooperazione a Trento

Manifestazione indetta da Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs, questo pomeriggio, davanti alla sede della Cooperazione a Trento, in via Segantini, nell'ambito dello sciopero del personale delle Famiglie cooperative che si svolge oggi anche contro la disdetta del contratto integrativo a partire dal 1° luglio 2023 con una riduzione delle retribuzioni medie superiore ai 2 mila euro annui. All'interno si tiene intanto l'assemblea delle Federazione [foto di Alessio Coser]

Dal 2018 la delegazione datoriale ha imposto deliberatamente alle Famiglie cooperative la non applicazione integrale della contrattazione territoriale che prevedeva il 'rientro' dalle deroghe sottoscritte nel 2014.

Ancora a distanza di oltre 5 anni, dopo alcuni incontri di approfondimento, le cooperative di consumo hanno dichiarato ufficialmente che il riconoscimento degli arretrati sarà pari a zero", spiegano i sindacati, precisando come, ad aggravare le relazioni sindacali, sia stata la "disdetta del contratto integrativo a partire dal 1° luglio 2023 con una riduzione delle retribuzioni medie superiore ai 2mila euro annui".

[foto Alessio Coser]

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