Economia / La protesta

L'8 giugno sciopero del personale delle Famiglie cooperative trentine

I sindacali Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs criticano la Federazione: "Avanza solo richieste per abbassare i salari e con la disdetta del contratto integrativo dal 1° luglio ci sarà una riduzione delle retribuzioni medie pari a oltre 2 mila euro annui"

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TRENTO. Le organizzazioni sindacali Fisascat Cisl, Filcams Cgil, e Uiltucs del Trentino hanno proclamato uno sciopero del personale delle Famiglie cooperative per il prossimo 8 giugno, a sostegno della trattativa per il turno completo di lavoro giornaliero.

Alle ore 14 - informano i sindacati - è previsto un presidio di protesta in via Segantini.

"Le organizzazioni sindacali ritengono inaccettabile che la Federazione trentina della cooperazione, in rappresentanza delle Famiglie cooperative del Trentino, avanzi richieste finalizzate esclusivamente ad abbassare il salario dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.

Dal 2018 la delegazione datoriale ha imposto deliberatamente alle Famiglie cooperative la non applicazione integrale della contrattazione territoriale che prevedeva il 'rientro' dalle deroghe sottoscritte nel 2014.

Sindacati contro la Cooperazione di consumo: sciopero per il contratto integrativo scaduto da oltre 5 anni

Le organizzazioni sindacali Filcamsc Cgil, Fisascat Cisl e UiltuCs hanno indetto uno sciopero per il giorno 8 giugno, per il turno completo di lavoro giornaliero dei lavoratori della Cooperazione di consumo trentina (quasi 1.900). Ciò perché hanno considerato inaccettabili le proposte del movimento cooperativo. Infatti a fine mese saranno trascorsi ben 5 anni e mezzo dalla scadenza del Contratto integrativo provinciale della Distribuzione Cooperativa. Lo sciopero è stato indetto a difesa del contratto integrativo provinciale, di un giusto rinnovo del contratto ed a difesa di una Cooperazione dignitosa. Dalle ore 14 di giovedì 8 giugno è previsto un presidio alla Federazione trentina della Cooperazione.

Ancora a distanza di oltre 5 anni, dopo alcuni incontri di approfondimento, le cooperative di consumo hanno dichiarato ufficialmente che il riconoscimento degli arretrati sarà pari a zero", spiegano i sindacati, precisando come, ad aggravare le relazioni sindacali, sia stata la "disdetta del contratto integrativo a partire dal 1° luglio 2023 con una riduzione delle retribuzioni medie superiore ai 2mila euro annui".

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