Carovita / I conti

Dolomiti Energia, sul gas conguagli contrattuali con decorrenza da ottobre 2022: da febbraio in bolletta

L'ad Marco Merler: «A gennaio si pagano 14 centesimi in più al metro cubo rispetto al 2019. Non tutti i clienti interessati dovranno versare un conguaglio, circa la metà riceverà invece un rimborso»

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di Daniele Battistel

TRENTO. «Si trattava di contratti che avevano delle scadenze. Ritengo legittimo e corretto che alla fine del periodo le condizioni venissero modificate». Marco Merler accoglie con soddisfazione la sentenza del Consiglio di Stato dell’altro giorno che ha dato ragione a Dolomiti Energia sulle procedure di rinnovo dei contratti di gas, e in parte energia e che aveva portato la società a proporre alla scadenza dei vecchi contratti «un nuovo prezzo in linea con le condizioni di mercato del momento».

Merler, ci sono 50 mila clienti di Dolomiti Energia che a causa del tira e molla sull’interpretazione dei contratti di fornitura negli ultimi mesi hanno pagato importi non corretti.

«La maggior parte sono clienti gas le cui condizioni scadevano il 30 settembre 2022 con la fine del cosiddetto “anno termico”. Per la metà sono trentini, il resto da fuori provincia. Ma non tutti dovranno pagare un conguaglio. Anzi, circa la metà riceverà un rimborso».

Chi dovrà aspettarsi una delle prossime bollette particolarmente pesante?

«Coloro che avevano contratti fissi in scadenza a settembre e a cui avevamo scritto lo scorso giugno spiegando che dal nuovo anno termico avremmo proposto il prezzo variabile. Non avevamo offerto un nuovo contratto a prezzo fisso perché in quel momento il gas era alle stelle: circa 3,5 euro per metro cubo. A coloro che avevano il variabile a modifica trimestrale avevamo proposto di rivedere il contratto con l’aggiornamento mensile dei prezzi in modo da trasferire a loro immediatamente i costi effettivi del mercato, sia in salita che in discesa. Del resto a luglio anche la stessa Arera ha ridefinito il meccanismo di tariffa con adeguamenti non più trimestrali ma mensili per recepire i mutamenti repentini del mercato. I clienti hanno avuto 3 mesi di tempo per decidere se accettare le nostre offerte o recedere».

Hanno receduto in tanti?

«Siamo nella norma».

Di fatto, comunque, i nuovi contratti non sono mai entrati in vigore.

«Esatto. Non abbiamo mai fatturato con le nuovi condizioni per l’intervento dell’Autorità, ma poi il Milleproroghe e la sentenza del Consiglio di Stato hanno sospeso il provvedimento dandoci ragione. A questo punto, compatibilmente con i tempi tecnici, applicheremo le condizioni stabilite».

Quanto tempo andrà via?

«Non so dirlo. Dobbiamo fare un’analisi di quanto ci metteremo a sistemarei dati nella procedura e poi partiremo. Di questi 50 mila clienti alcuni riceveranno un conguaglio a favore, altri dovranno pagare quanto dovuto da ottobre fino ad ora. Come numero siamo circa metà e metà.

Qual è la tipologia di clientela che andrà incontro alla necessità di pagare un conguaglio?

«Sono distribuiti tra tutte le categorie: famiglie e imprese. Come detto, si tratta di coloro che prima avevano il contratto a prezzo fisso e che per un certo periodo hanno anche goduto del fatto che il governo aveva deciso di abbassare Iva e altri oneri. Ora rifaremo i conti applicando il prezzo variabile a partire da ottobre. In ogni caso il totale dei conguagli sarà oneroso per noi per via dei clienti a cui dovremo restituire degli importi perché a loro avevamo applicato le vecchie condizioni con aggiornamento trimestrale anticipato e che per il periodo ottobre-dicembre hanno pagato i prezzi alti di agosto».

Rimborsi e conguagli arriveranno in unica rata?

«Alla prima fattura utile verranno applicate le nuove condizioni. Quindi già con le bollette di febbraio e marzo».

Proprio nei mesi in cui, tradizionalmente per via del riscaldamento, arrivano le bollette più care.

«È così. Noi comunque siamo disponibili a valutare rateizzazioni su richiesta dei clienti, in base ai loro precedenti di pagamento e alle loro condizioni. Non possiamo fare da banca a tutti i clienti ma se si può dare una mano non ci tireremo indietro. Ricordo, per altro, che le fasce più deboli sono già tutelate dal bonus gas ed elettricità nazionale».

Di quanto potrebbe essere la stangata?

«Con un mercato così variabile fare stime è praticamente impossibile».

Visto l’allarmismo della scorsa estate quando il prezzo del gas è alle stelle, quest’inverno si è notato un calo dei consumi?

«Direi che negli ultimi tre mesi dell’anno si sono notate riduzioni piuttosto significative, vuoi per la stagione mite che ha aiutato, vuoi per l’attenzione dei consumatori. Ad ottobre il gas transitato dalle reti di Novareti è stato di circa il 50 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Per novembre le stime a livello nazionale parlano di un - 20-30 per cento. Anche gli interventi di efficientamento energetico dovrebbero avere aiutato».

Da qualche settimana per fortuna i prezzi del gas sono in discesa: quando se ne accorgeranno i consumatori?

«Subito, grazie appunto alla nuova modalità mensile di aggiornamento dei prezzi: il gas consumato a gennaio lo avremo in bolletta a febbraio o al massimo a marzo se la bolletta è bimestrale: ora il gas si paga 60/70 centesimi al metro cubo, a cui vanno aggiunti accise, Iva, costi di trasporto e di rete. È comunque un quinto di quanto si pagava ad agosto».

Considerando costi della materia prima, tasse e altri oneri, possiamo fare un confronto tra prima della pandemia e adesso?

«Da una nostra simulazione possiamo dire che nel 2019 con la materia prima che costava 25 centesimi al metro cubo, in bolletta se ne pagavano 76. Oggi partiamo da 70 centesimi al metro cubo ma grazie ai tagli decisi su Iva e oneri, arriviamo a 90».

Un consiglio alla clientela.

«Adesso non c’è scelta: contratti a prezzo fisso non ne facciamo perché la volatilità è talmente alta che nemmeno noi riusciamo a comprare a costi fissi. L’unica accortezza è cercare di ottimizzare e ridurre i consumi il più possibile».

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