Economia / I dati

Turismo in Trentino, grande crescita per un mese di ottobre quasi estivo

La destagionalizzazione sta funzionando, l'afflusso in marcato aumento, favorito da un clima autunnale che ha regalato settimane di giornate soleggiate: +5% sia negli arrivi sia nelle presenze rispetto al 2019

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di Matteo Lunelli

TRENTO. Destagionalizzare. È la parola che, parlando con gli esperti e gli operatori del turismo in qualsiasi angolo del mondo, si sente dire più spesso, come obiettivo principale di ogni anno e di ogni campagna. Per quanto riguarda il Trentino, che va fortissimo nei mesi invernali - dicembre, gennaio e febbraio - e in quelli estivi - giugno, luglio e agosto -, i due periodi "fuori stagione" più importanti sono maggio e ottobre. Prima dell'estate e prima dell'inverno, in buona sostanza.

E la bella notizia è che ottobre 2022 ha avuto numeri decisamente buoni, facendo registrare un +5% sia negli arrivi sia nelle presenze rispetto al 2019. A livello provinciale, infatti, ottobre si è chiuso con 161.293 arrivi e 441.430 presenze. Nello stesso mese di tre anni fa (2020 e 2021, viste le restrizioni legate al Covid, non vengono normalmente usati per i confronti) ci eravamo fermati a 153 mila arrivi e a 420 mila presenze. Il boom di turisti non è legato a una singola località: quasi tutto il territorio, infatti, nel confronto con il 2019 fa registrare il segno "più" davanti.

Molto bene le due località top e i due "estremi" della provincia, ovvero il Garda (52.500 arrivi contro i 60.400) e la val di Fassa ( 10.500 contro 8.600).

Bene anche Trento (24.800 contro 22.700). Positivi i dati in val di Sole e in Paganella, stabili a Rovereto, in leggero calo, invece, in val di Non, Fiemme e Valsugana. Nello specifico tornando a Trento Monte Bondone anche le presenze hanno fatto registrare un boom, con 49 mila turisti rispetto ai 40 mila di tre anni fa.

Tra le spiegazioni di questi dati in forte crescita, oltre evidentemente a buone strategie di destagionalizazione, un ruolo importante l'ha recitato il meteo: si ricorderà che due mesi fa giravamo praticamente in maniche corte tutto il giorno, con un apprezzato prolungamento dell'estate. Questo aspetto, probabilmente, ha convinto tanti turisti a raggiungere il Trentino, anche se magari solo per un fine settimana, visto che ad ottobre ponti e vacanze non ce ne sono e le scuole sono ovviamente aperte. Ottobre 2022 ha anche segnato uno "storico" sorpasso su maggio.

A proposito del quinto mese dell'anno - tornando alla destagionalizzazione - in questo caso l'analisi dei numeri porta notizie meno positive. Nel senso che, al contrario di ottobre, i dati sono in calo rispetto al confronto con quelli storici. L'effetto Vasco non c'è stato, o meglio non emerge dai numeri (a Trento 21.669 arrivi a maggio 2022 contro i 22.579 a maggio 2019) e in questo caso le strategie non hanno portato i frutti sperati.

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