Economia / Il caso

I sindacati: "Sui ristori contro il caro bollette la Provincia dice bugie"

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil smentiscono piazza Dante sul meccanismo "automatico": su circa 40.000 domande presentate per l'assegno unico provinciale ogni anno, solo tra 15.000 e 18.000 famiglie riceveranno il bonus

TRENTO. "Se si legge il comunicato e la tabella che campeggia sul sito della Provincia di Trento per l'illustrazione della misura contro il caro bollette, molte famiglie rischiano di essere tratte in inganno. La giunta provinciale mente spudoratamente e rischia di prendere in giro migliaia di famiglie che oggi non riescono a far fronte alle bollette, tutto perché, anche nella comunicazione istituzionale, omette di dire che quel valore Icef viene ricalcolato sulla base di valori molto più restrittivi".

Così, in una dura nota congiunta, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, in merito al ristoro automatico tra 300 e 400 euro annunciato dall'assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli a beneficio dei percettori di assegno unico provinciale per famiglie, disabili e nuovi nati con un Icef inferiore a 0,40.

"A fare chiarezza - affermano i segretari provinciali - è il testo della delibera che domani verrà discussa in quarta commissione provinciale e che la giunta dovrebbe approvare venerdì. Di fatto solo le famiglie con un Icef standard familiare intorno a 0,25 potranno beneficiare del ristoro in automatico; tutte le altre saranno escluse anche dalla possibilità di presentare una nuova domanda anche nel secondo canale previsto dalla delibera".

Secondo le stime dei sindacalisti, su "circa 40.000 domande presentate per l'assegno unico provinciale ogni anno, solo tra 15.000 e 18.000 famiglie riceveranno il bonus per il caro bollette in automatico", con esclusione di chi percepisce i bonus statali.

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