Economia / Lo scontro

Sciopero dei dipendenti pubblici il 16 dicembre, la Provincia parla di "violazioni". Sindacati furiosi: "Fa confusione per intimidire i lavoratori"

L'ente pubblico ha diffuso un comunicato in cui riferisce le osservazioni regolamentari fatte dalla Commissione nazionale di garanzia, ma in una nota congiunta i sindacati trentini spiegano che le avevano già recepite dandone comunicazione formale: il punto principale è l'esclusione della scuola dal giorno di astensione del lavoro. "Invece di dare risposte alla vertenza che interessa 35.000 lavoratrici e lavoratori trentini, si strumentalizza con l'ennesimo messaggio demagogico e fazioso", scrivono Cgil, Cisl, Uil, Fenalt, Nursing Up e Satos

SANITÀ Maratona vaccinale, ma niente contratto per i dipendenti: scatta lo sciopero
PRECEDENTE 26 ottobre, il giorno della mobilitazione dei dipendenti pubblici trentini

TRENTO. Scontro aperto fra la giunta provinciale leghista e i sindacati in vista dello sciopero annunciato per il 16 dicembre.

Lo scontro non è solo di merito, dopo mesi di mobilitazioni dei lavoratori e di critiche rivolte all'ente pubblico sia per i continui rinvii sul fronte dei rinnovi contrattuali, sia per la mancata valorizzazione delle risorse umane.

Una pagina particolarmente ad alta tensione riguarda la sanità, con tutte le problematiche accentuate dalla pandemia, la grande fatica di un settore ora appesantito dalla vicenda sospensioni di no vax, la questione per ora irrisolta dei presidi territoriali (le guardie mediche) di cui era stata annunciata una riduzione poi sospesa.

La Provincia in un comunicato stampa di ieri pomeriggio parla di "violazioni ravvisate della Commissione nazionale di garanzia" escrive che "dallo sciopero del 16 dicembre va esclusa la scuola" che per quanto riguarda l'annunciata astensione dai servizi non ordinari nella sanità non può andare oltre il 22 dicembre.

I sindacati replicano infuriati, spiegando che era già stato chiarito e comunicato che veivano "recepite integralmente le indicazioni della Commissione di garanzia".

Insomma, si lascia intendere che la giunta provinciale avrebbe emanato un comunicato "politico" per mettere in cattiva luce i sindacati, mentre la questione era in realtà già stata risolta.

Scrive piazza Dante: "Il corretto esercizio delle libertà sindacali e le doverose rivendicazioni dei diritti dei lavoratori non possono spingersi in terreni non consentiti, ma devono osservare i limiti posti dalla legislazione per la tutela dei servizi essenziali ai cittadini.

Precisazione che giunge alla luce della nota trasmessa dalla Commissione nazionale di garanzia sugli scioperi.

L’organismo di garanzia, che vigila sul rispetto della legislazione sul diritto di sciopero nei servizi essenziali, si è espresso con riguardo alle iniziative proclamate in data 24 novembre dalle organizzazioni Fp Cgil, Flc Cgil, Cisl Fp, Cisl Scuola, Uil Fpl Sanità, Fenalt, Nursing Up Provincia di Trento, Satos per il comparto pubblico provinciale.

Emergono, sulla base delle indicazioni della Commissione, specifiche violazioni di legge. Si precisa quindi che sempre sulla base di tali indicazioni per lo sciopero del 16 dicembre dei lavoratori pubblici deve essere escluso il personale del comparto scuola, mentre l’azione di astensione dal lavoro straordinario nel comparto sanità deve essere contenuta dal 4 al 22 dicembre".

Durissima la replica dei sindacati: "Nessuna violazione nel nostro sciopero, Fugatti prova a confondere i lavoratori", scrivono in una nota congiunta Luigi Diaspro della Fp Cgil, Cinzia Mazzacca della Flc Cgil, Giuseppe Pallanch di Cisl Fp, Stefania Galli (Cisl Scuola), Giuseppe Varagone Uil (Fpl Sanità), Maurizio Valentinotti (Fenalt), Cesare Hoffer (Nursing up) e Ennio Montefusco (Satos ).

"Alimentare la confusione e diffondere una sorta di velata minaccia verso i dipendenti pubblici.

Questo è - si legge nella nota - quanto pare trasparire dal comunicato stampa della Provincia diffuso questo pomeriggio e nel quale si parla di 'violazioni' e di 'spingersi in terreni non consentiti'.

Cominciamo con il fare chiarezza: che la Commissione di Garanzia sullo sciopero intervenga con proprie prescrizioni sulle proclamazioni di scioperi è previsto dalla legge ed è fatto assolutamente frequente.

La violazione, al contrario, deve essere contestata e quindi sanzionata quando la stessa si compie, e non è certo il nostro caso.

Il comunicato della Pat è da ritenersi quindi sbagliato nel merito e inaccettabile nel metodo, in quanto contiene accuse infondate al sindacato per violazioni che non esistono, che respingiamo prontamente al mittente.

Nello specifico si tratta di indicazioni della Commissione – prontamente peraltro recepite dal sindacato – relative alla concomitante proclamazione di uno sciopero a livello nazionale delle categorie della scuola del quale nulla, all’atto della proclamazione in Trentino, si sapeva a livello locale.

Lo sciopero nazionale del settore scuola è fissato al 10 dicembre, quello dei lavoratori pubblici trentini al 16 dicembre.

Per questo motivo, non essendoci i dieci giorni di distanza da uno sciopero all’altro come previsto dalla legge, la Commissione “indica” l’esclusione della scuola dall’iniziativa trentina.

Non è pertanto ammissibile leggere affermazioni quali 'pingersi in terreni non consentiti' o giudizi censori quali 'devono osservare i limiti imposti dalla legislazione per la tutela dei servizi essenziali ai cittadin'.

Non consentiamo alla Provincia di strumentalizzare una circostanza fortuita e di bacchettare maldestramente chi tutela i lavoratori e chi fornisce in concreto i servizi ai cittadini.

Precisiamo pertanto ai cittadini, alle lavoratrici e ai lavoratori tutti che, nel recepire integralmente le indicazioni della Commissione di garanzia relative alle circostanze riferite, abbiamo proprio questa mattina (1° dicembre, ndr) inviato nota di rettifica della proclamazione dello sciopero per escludere - per le ragioni suddette - il settore scuola ma che lo sciopero rimane evidentemente proclamato per l'intera giornata del 16 dicembre per tutte le altre categorie del pubblico impiego (sanità, autonomie locali e ricerca) con astensione anche dalle prestazioni aggiuntive dal 4 al 22 dicembre.

La scuola tutta proseguirà in ogni caso con modalità diverse la legittima rivendicazione di un dovuto contratto.

Vergogna! Invece di dare risposte alla vertenza che interessa 35.000 lavoratrici e lavoratori trentini e famiglie si strumentalizza con l'ennesimo messaggio demagogico e fazioso una circostanza imprevista e imprevedibile e, in ogni caso, limitata a un solo settore dei comparti mobilitati.

Rassicuriamo i lavoratori: non fatevi confondere, non fatevi intimidire.

Con compattezza e ancora maggiore convinzione ribadiamo le ragioni dello sciopero del 16 dicembre e, dal 4 dicembre al 22, dello stop a straordinari e attività fuori dall’orario di lavoro ordinario, fino a quando non saranno rinnovati i contratti 2019/2021, con stanziamenti che non potranno essere inferiori a quelli previsti a livello nazionale".

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