Trento, da Esselunga a Carrefour grandi catene a caccia di spazio

di Francesco Terreri

Catene nazionali e internazionali della grande distribuzione a caccia di spazi a Trento. Esselunga, il più grande gruppo italiano del commercio al dettaglio che ha da poco perso il patron e fondatore Bernardo Caprotti , vorrebbe aprire un supermercato da 4.000 metri quadri, che diventerebbe subito la più grande struttura del genere in provincia. Per rendere appetibile la proposta, si è detta disponibile ad aprire una società a Trento. Il gigante francese Carrefour ha chiesto addirittura 6.000 metri quadri. Le aree obiettivo sono soprattutto quelle di Trento nord, ma i vincoli urbanistici frenano questi progetti.

Il problema principale, come emerso nella vicenda dell'area ex Frizzera, è che molte di queste aree sono a destinazione mista e prevedono una quota di residenziale che in questa fase è difficilmente vendibile, mentre il commerciale «tira». D'altra parte il Comune non vuole «scatole commerciali» ma parti di città vivibili.

Per fare un esempio: l'area ex Tecnoplastica alla rotatoria del Bren Center, che insieme alla ex Minghetti ha una superficie di 20 mila metri quadri, ne ha disponibili per il commercio 4.500. Se ne possono proporre di più, ma serve un piano attuativo, a spese dei proponenti, che prevede un lungo iter in Comune, con decisione finale del consiglio comunale. La proprietà in capo alla famiglia Musso valuta le due opzioni: un supermercato da 3.000 metri quadri, probabilmente una catena veneta, con altre attività intorno (ristorazione, gelateria, palestra) o un progetto da 6.000 metri per una catena come Carrefour, sempre con altre attività intorno, da sottoporre all'iter di Palazzo Thun.

Ma la grande distribuzione attira anche all'interporto. Interbrennero , la società pubblica che gestisce l'area interportuale, ha chiesto al Comune la possibilità di inserire tra gli insediamenti il commercio al dettaglio e non solo all'ingrosso. L'interesse per le aree ancora disponibili, come quelle in capo a Patrimonio del Trentino e ai privati del «comparto 7», viene da catene del bricolage come Leroy Merlin. Ma i tempi si annunciano lunghi e l'arrivo del gruppo francese sembra allontanarsi.

Che la corsa ai supermercati non si fermi è mostrato anche dai dati più recenti dell'Osservatorio Nazionale del Commercio del Ministero dello sviluppo economico. Al 30 giugno in Trentino si contano complessivamente 5.814 negozi, 46 in più di un anno prima. Gli ipermercati (sopra i 2.500 metri quadri) e i supermercati (sopra i 400 metri) sono 204, nove in più di metà 2015 con un incremento di circa il 5%. La competizione è sul fatturato, decisivo per la crescita delle catene, anche se la torta è limitata e i prezzi scendono più che salire.

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