Ryanair attacca il governo «Ascolta soltanto gli arabi»

Meridiana non interessa a Ryanair: lo afferma il direttore commerciale David O' Brien, che critica le potiche del govenro italiano nel settore

Meridiana non interessa a Ryanair: lo afferma il direttore commerciale David O' Brien nel corso di un incontro con la stampa a Milano nel giorno in cui il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi esamina il dossier relativo alla compagnia sarda, di cui Qatar Airways potrebbe comperare il 49%. Secondo il manager, l’intervento del governo Renzi sulla compagnia è «la prova che la politica italiana dei trasporti è ad ispirazione mediorientale».

Un altro intervento «suggerito» al governo, a suo dire, dopo la decisione di alzare la tassa aeroportuale dei 2,5 euro a passeggero.

Quest’ultimo provvedimento, infatti, «penalizzerà i piccoli aeroporti regionali per favorire Fiumicino, dove i passeggeri non pagano tasse per la Roma-Milano, servita da Alitalia». Siccome poi «la tassa non è dovuta per i passeggeri in transito, a Fiumicino non pagherà nulla chi proviene da un altro aeroporto per volare ad Abu Dhabi».

Per parte sua, Ryanair prevede di «crescere sia ad Orio al Serio (Bergamo) sia a Malpensa (Varese)» e se la fusione tra Sea e Sacbo si concretizzerà, «seguirà gli sviluppi», mentre per ora si gode la «sana concorrenza tra due operatori molto efficienti», spiega O' Brien che ha presentato il lancio di 9 rotte aggiuntive per l’inverno del 2016, 5 da Orio al Serio e 4 da Malpensa, per un totale di 10,6 milioni.

Le nuove rotte da Orio al Serio, in cui hanno base 16 aeromobili, per un totale di 9,3 milioni di clienti, riguardano Amburgo, Norimberga, Praga , Timisoara e Danzica, mentre proseguono dall’estate Bristol e Santiago.

Da Malpensa (2 aeromobili e 1,3 milioni di passeggeri all’anno), invece, partiranno aerei per Catania, Bruxelles, Sofia e Gran Canaria.

L’aumento di 2,5 euro a passeggero della tassa sugli aeroporti italiani costerà complessivamente 165 milioni di euro ai passeggeri del Bel Paese, che, in questo modo, «perde un’occasione per crescere, mentre la Spagna se la ride», insiste O' Brien.

L’aumento, secondo O' Brien, è «uno scandalo, perché i passeggeri italiani pagano di più per finanziare il fondo per la cassa integrazione di Alitalia, che è stata comprata da Etihad», che «è molto influente sulla politica dei trasporti del governo italiano.

Inoltre, «con l’attuale crisi delle destinazioni in Medioriente e in Egitto, a seguito degli attentati terroristici, la Spagna, che ha ridotto e congelato le tasse aeroportuali fino al 2022, ha visto crescere il numero dei passeggeri dall’Inghilterra, e dalla Polonia tre volte e dalla Germania 1,5 volte rispetto all’Italia».

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