I dogmi della crisi al Festival OltrEconomia

Il filosofo e scrittore Marco Bersani, presentando il suo libro «Nelle mani dei mercati (Emi) all’OltrEconomia Festival, ha raccontato la sua idea del «Clima del Cambiamento», che è anche il titolo di questa seconda edizione del festival alternativo dell’economia.

Bersani ha raccontato come in Italia si stia vivendo una privatizzazione di servizi e beni comuni meno evidente di governi precedenti, ma sistemica, sotto l’egida dello spauracchio del debito pubblico: «Con la legge Sblocca Italia – ha spiegato – le gestioni comunali del servizio idrico passeranno al gestore unico. Risultato, pesce grande mangia pesce piccolo, e la suddivisione del mercato dell’acqua è già sotto il naso: Hera nel Nord Est, A2A che s’affaccia anche da voi in Trentino, Iren in Piemonte e Liguria, Acea in Centro Sud. Oggi, anche attraverso il TTIP (Trattato Transatlantico per il Commercio e gli investimenti), stiamo tornando all’ineluttabilità della svendita del patrimonio pubblico e della deregolamentazione del lavoro».

Sono state giornate intense, queste dell’OltrEconomia, quattro giorni durante i quali si sono susseguiti ospiti italiani ed internazionali: «Siamo oltre l’economia mainstream perché attraverso incontri internazionali e grandi nomi si vuole legittimare quel business as usual che nessuno, se non nei titoli, sembra voler mettere in discussione, basato su meccanismi di un’economia orientata al profitto privato e alla speculazione in pubblico», aveva detto Monica di Sisto, economista di Fairwatch chiudendo l’incontro con Luca Pagni di Repubblica.

Anche Gigi Malabarba, della fabbrica recuperata Rimaflow di Milano ha messo in discussione proprio quella «Mobilità sociale» di cui si stava parlando nei vicini palazzi, insieme a Michele Trungadi di Sos Rosarno che ha parlato dell’economia delle mafie.

L’OEF15 parla del clima del cambiamento e lo fa coinvolgendo la gente non solo con esponenti dell’economia alternativa, ma attraverso assemblea partecipate, presentazione di libri e il coinvolgimento di media alternativi. Il Leitmotiv è che occorra un cambiamento radicale ed immediato della società e delle sue politiche «perché l’economia che non studiamo, la subiamo».

Tutto questo viene riconosciuto dai partecipanti – almeno 3500 - oltre i click su Globalproject.info e la seguitissima performance degli «I Know a Place» di sabato sera, che hanno trasmesso in differita sul loro canale di You Tube un concerto/ protesta contro le limitazioni alla musica dal vivo a Trento  – e dalla stampa, che a livello nazionale – Repubblica, Q_Code Magazine, Ecomagazine, Altreconomia e molte radio – sottolinea il coraggio di un festival che fa pensare, indipendente ed autofinanziato.

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