I Comuni più poveri sono in val di Non

di Angelo Conte

Sono Dambel, Sanzeno e Nanno i Comuni trentini con i contribuenti più poveri. Anche per le dichiarazioni 2014 (riferite ai redditi 2013) i Comuni indigenti ai fini Irpef restano quelli della Valle di Non ad alta intensità di agricoltori, grazie alle agevolazioni garantite ai contadini. Se a Dambel la media è di 8.355 euro a contribuente e a Sanzeno di 10.151, a Trento spetta il primato con 23.130 euro. E la presunta «povertà» dei nonesi fa scattare la reazione del segretario della Cisl, Pomini: «I dati sono falsati da questa anomalia fiscale di vantaggio per i contadini che la politica trentina deve avere coraggio di far finire. In tempi di crisi e di difficoltà non si giustificano più i trattamenti fiscali diversi e migliorativi per gli agricoltori».

Dambel, Sanzeno e Nanno.

Come negli anni scorsi, anche per le dichiarazioni dei redditi del 2014 e riferiti alle imposte pagate nel 2013 al vertice dei Comuni più poveri del Trentino ai fini Irpef restano alcuni municipi della Valle di Non ad alta intensità di agricoltori. Un podio che, come è noto, trova spiegazione nel fatto che, nelle aree dove i contadini sono in numero maggiore sul totale dei contribuenti, le dichiarazioni Irpef si abbassano, grazie alle agevolazioni fiscali garantite da norme nazionali. I contribuenti che, invece, dichiarano di più si trovano nelle città, come Trento che è in vetta con quasi tre volte il reddito medio dichiarato rispetto a Dambel, o nelle zone in passato molto ambite da persone con risorse e che preferivano rimanere appena fuori dalla città come il caso di Tenna . E la Cisl va all'attacco: i privilegi dei contadini devono finire.


Trento e Rovereto ai vertici.
Nella classifica 2014 dei redditi delle persone fisiche la vetta per ricchezza media dichiarata va a Trento. Nel capoluogo della provincia, zona in cui la quota di addetti nei servizi, pubblici e privati, è alta così come la concentrazione di liberi professionisti, i redditi medi annui dichiarati per ciascun contribuente è pari a oltre 23.130 euro lordi. Subito dietro al secondo posto ma staccata di circa 1.300 euro troviamo Tenna, con circa 21.800 euro lordi annui, terza è Rovereto che nel 2014 ha visto dichiarazioni pari a 21.286 euro lordi annui.


Val di Non a fondo classifica.
I tre Comuni più poveri per quanto riguarda l'anno scorso si trovano tutti e tre in Val di Non. Tutto ovviamente secondo le regole fiscali e niente a che vedere con evasione o elusione, spiega il segretario della Cisl provinciale, Lorenzo Pomini , semplicemente le norme sulla fiscalità agricola consentono una tassazione meno elevata. I 556 contribuenti di Dambel l'anno scorso hanno dichiarato a testa 8.355 euro circa per un reddito imponibile ai fini Irpef complessivo che ha toccato quota 4.645.859. Subito dietro troviamo Sanzeno, con i 1.219 contribuenti che hanno dichiarato un reddito medio lordo annuo di 10.151 euro e terzo infine è Nanno dove i 680 contribuenti hanno versato imposte calcolate su un reddito medio lordo annuo di 10.397 euro circa. Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, però: anche tra i Comuni nonesi ci sono quelli in cui le dichiarazioni dei redditi sono più alte. Tra questi si trova, per esempio, Taio che è quinto tra i Comuni con le dichiarazioni dei redditi più ricche e l'anno scorso ha toccato una media per contribuente superiore ai 21.000 euro lordi annui.


Cisl: anomalia che deve finire.
I dati sulle dichiarazioni dei redditi del 2014, dice Pomini, «sono falsati da questa anomalia fiscale di vantaggio per i contadini che la politica trentina deve avere coraggio di far finire. In tempi di crisi e di difficoltà per le altre fasce della popolazione non si giustificano più i trattamenti fiscali diversi e migliorativi per gli agricoltori garantiti dalla normativa nazionale. Va poi detto che la Provincia e Ugo Rossi devono intervenire, perché negli anni passati i contadini, in particolare nei comparti delle mele e del vino, hanno goduto di anni di vacche grasse, e oggi devono poter fare più con meno come tutti. Non è possibile che la loro ricchezza non venga tassata come quella degli altri e che a loro siano permessi comportamenti nei consumi, con acquisti di appartamenti o di auto di lusso, che altri non si possono permettere».


Redditi e ammortizzatori.
Sulla diminuzione del numero di contribuenti che dichiarano meno di 10.000 euro, la Cisl spiega che la ragione potrebbe essere quella legata al welfare trentino. «Qui gli ammortizzatori in deroga o meno sono sempre stati rifinanziati e la cassa integrazione ha aiutato molte famiglie a non far abbassare troppo il reddito». Sull'aumento del numero di contribuenti che hanno dichiarato più di 120.000 euro (da 2.387 a 2.419), Pomini azzarda: «Probabilmente l'aumento dei sistemi di controllo fiscali ha suggerito comportamenti più ligi alle regole nelle dichiarazioni dei redditi».

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