Casse rurali in agitazione: in vista 4 giorni di sciopero

Bancari in agitazione: dal 26 gennaio saranno possibili quattro giornate di sciopero per gli addetti delle casse rurali in Trentino. Così Fabi, Fisac Cgil, Fiba Cisl e Uilca Uil protesteranno contro la decisione della Ftcoop di sostituire i contratti con un regolamento unilaterale.

La Federazione Trentina della Cooperazione, spiegano i sindacati, ha deciso di disdettare i contratti integrativi aziendali di tutte le Casse Rurali in provincia che dal 1° febbraio saranno sostituiti da regolamenti interni imposti unilateralmente dalle singole aziende a tutti i dipendenti senza alcun confronto sindacale.

Per protestare contro una decisione ritenuta «scellerata e incompatibile con i valori cooperativi», Fabi, Fisac Cgil, Fiba Cisl e Uilca Uil hanno deciso unitariamente di proclamare lo stato di agitazione ed una prima serie di azioni di protesta.

Se le procedure di conciliazione previste dai contratti e il richiesto incontro con il presidente della Federazione, Diego Schelfi, non dovessero portare al ritiro della disdetta, i sindacati sono pronti a proclamare lo sciopero degli oltre 3.000 dipendenti delle Casse rurali e degli enti collegati (in particolare Cassa centrale, Federazione trentina delle Cooperative e Phoenix Informatica) nei giorni del 26, 27, 29 e 30 gennaio per difendere i propri contratti integrativi.

Una seconda sequenza di scioperi è già stata ipotizzata per il mese di febbraio.

«Non si può prendere a schiaffi il dialogo tra parti sociali - ribadiscono in una nota congiunta i segretari generali di Fabi, Fisac Cgil, Fiba Cisl e Uilca Uil, Domenico Mazzucchi, Romano Vicentini, Mariano Perotti e Maurizio Mosaner - e pretendere pure che le lavoratrici ed i lavoratori si accontentino di qualche elargizione unilaterale, semmai ci sarà. I vertici della Federazione delle Cooperative stanno calpestando decenni di contrattazione e questo è inaccettabile».

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