Turismo in Paganella, i danni del maltempo

Il presidente dell'Apt,  Fabrizio Tonidandel , ha presentato i dati sull'andamento turistico che, tra giugno e luglio, registra una flessione del 4,4%. Tenuto conto del maltempo e della crisi, tutto sommato la perdita è considerata dagli operatori piuttosto contenuta, nel senso che con ventiquattro giornate di pioggia a luglio e quasi altrettante in agosto, sono piovute anche una raffica di disdette sulle prenotazioni di hotel e residence

di Mariano Marinolli

Fai della PaganellaPAGANELLA - Il presidente dell'Apt,  Fabrizio Tonidandel , ha presentato i dati sull'andamento turistico che, tra giugno e luglio, registra una flessione del 4,4%. Tenuto conto del maltempo e della crisi, tutto sommato la perdita è considerata dagli operatori piuttosto contenuta, nel senso che con ventiquattro giornate di pioggia a luglio e quasi altrettante in agosto, sono piovute anche una raffica di disdette sulle prenotazioni di hotel e residence. 
Se il -4,4% è un dato accettabile, considerando il difficile momento economico e le tante famiglie italiane che hanno rinunciato alle ferie, di positivo c'è l'impennata che ha registrato la presenza degli stranieri: un incremento del 42,87% con il record storico di 28.217 presenze, vale a dire 8.467 pernottamenti in più dello scorso anno nei soli mesi di giugno e luglio. «Bisogna però valutare questi dati sui grandi numeri - sostiene il presidente Tonidandel - poiché un conto è dire che a Cavedago sono triplicati gli stranieri e un altro conto è raffrontare questo numero con quello di Molveno, dove le strutture alberghiere sono molte di più». 
Tuttavia gli stranieri, come già era accaduto nello scorso inverno, sono i turisti che hanno salvato la stagione poiché se il numero degli stranieri fosse stato uguale a quello dello scorso anno, il dato complessivo sarebbe risultato attorno al -7%. Sono stati soprattutto olandesi, danesi e belgi a scoprire la Paganella d'estate; bene anche i tedeschi, mentre tiene la clientela dei Paesi dell'Est europeo. 
Per Tonidandel è solo colpa del brutto tempo se le cose sono andate male e anche in agosto si prevede un netto calo rispetto lo scorso anno. «Basta vedere come lavorano i rifugi e le baite sulla Paganella: se c'è il sole si riempiono di gente, con la pioggia, invece, sono desolatamente vuoti. La montagna vuol dire passeggiate, attività all'aperto, ma con la pioggia la gente è costretta a rinunciare a tutto questo». Motivo per cui, come spiega Tonidandel, tante famiglie, dopo solo un paio di giorni di pioggia, hanno lasciato l'hotel tornandosene a casa pur avendo prenotato per una settimana. 
E il turismo «mordi e fuggi»? Quello di uno o al massimo due giorni? «Anche questo dipende dal tempo. Solitamente i turisti del "mordi e fuggi" sono quelli delle vicine province di Verona, Vicenza e Brescia. Ma, informandosi sulle previsioni meteo, non sono nemmeno partiti da casa. Quindi, c'è stato un calo anche nei fine settimana. Però, il danno economico causato dal maltempo - aggiunge Tonidandel - non deriva solo dalla mancata occupazione delle nostre strutture alberghiere, ma pure dalle manifestazioni che abbiamo annullato, pur sostenendo notevoli costi per organizzarle». 
C'è qualche stima sul mese di agosto? «No, anche perché i dati continuano a variare di giorno in giorno. Però, con tutta la pioggia che è caduta, dubito che raggiungeremo la performance degli anni passati». 
A parte il maltempo, è la crisi economica a flagellare il numero dei turisti: se prendiamo il dato delle presenze nel bimestre giugno/luglio del 2011 (265.814 italiani) e lo raffrontiamo con quello dello stesso periodo di quest'anno (222.468), risulta che negli ultimi quattro anni la clientela italiana è diminuita addirittura del 16,3%! 
E il futuro? «Stiamo lavorando da un paio di mesi per portare il maggior numero di turisti a settembre, sperando di recuperare le perdite di questa estate balorda. Speriamo, almeno, che a settembre arrivi quel sole e un po' di caldo che è mancato per tutti questi tre mesi».

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