Carburanti, in Trentino prezzi record

Analizzando le varie stazioni di servizio disseminate sul territorio, è stato possibile stilare una classifica delle regioni più o meno costose. E dal confronto si notano differenze che superano anche i dieci centesimi. Il Trentino, manco farlo apposta, si trova purtroppo nella parte alta della graduatoria. Facendo una media dei dieci prezzi più bassi, infatti, la Provincia di Trento è al settimo posto per il costo della benzina (1,67 euro) e addirittura al terzo per il gasolio (1,59 euro, i prezzi sono calcolati al self service)

di Stefano Piffer

benzinaChe la voce carburanti sia una di quelle pesanti nella gestione di un'automobile è cosa nota. Pochi sanno che esistono però strumenti per mettere a confronto le offerte in tutto il Belpaese e, allo stesso tempo, orientare la scelta verso il distributore più conveniente.
Nel 2009 sarebbe stata prevista per legge la creazione sul sito del ministero dello Sviluppo economico di un database con raccolti e aggiornati i prezzi del carburante. Una cosa divenuta operativa però solamente dall'autunno scorso. «Un'idea bislacca - bolla subito il presidente della Federazione benzinai trentina (Faib) Federico Corsi - ed un onere in più che va ancora a carico dei gestori mentre dovrebbe essere gestito dalle compagnie. Dobbiamo inserire ogni variazione di prezzo con un sistema farraginoso e complicato di accreditamento. Non tutti hanno dimestichezza con l'informatica peraltro».
Proprio analizzando le varie stazioni di servizio disseminate sul territorio, è stato possibile anche stilare una classifica delle regioni più o meno costose. E dal confronto si notano differenze che superano anche i dieci centesimi. Il Trentino, manco farlo apposta, si trova purtroppo nella parte alta della graduatoria. Facendo una media dei dieci prezzi più bassi, infatti, la Provincia di Trento è al settimo posto per il costo della benzina (1,67 euro) e addirittura al terzo per il gasolio (1,59 euro, i prezzi sono calcolati al self service). Se la passano peggio i cugini altoatesini, rispettivamente al quarto (1,705 per la benzina) e secondo posto (1,63). Se si pensa che, nel caso della benzina, in Sardegna un litro di verde costa 1,57, mentre in Campania un litro di diesel viene 1,51, saltano agli occhi in modo ancora più chiaro le differenze. Ma come si può spiegare questa forbice così allargata?
«I motivi - riprende Corsi - sono fondamentalmente due. Il primo è geografico. Se lei guarda la classifica noterà che nei primi posti ci sono regioni solitamente decentrate, più scomode da raggiungere e da coprire con la rete di rifornimenti (in vetta, in entrambe le graduatorie, c'è in effetti la Valle d'Aosta, ndr). La conformazione orografica del Trentino lo costringe a operazioni più complicate per insediare una pompa di benzina, basti pensare che non tutte le zone sono efficacemente coperte. Il secondo motivo invece è legato ai numeri. Capita che nei posti che hanno un gran numero di distributori le compagnie siano costrette a tenere i prezzi più bassi per via della concorrenza. E, per rifarsi, alzano i prezzi nelle zone meno coperte».
Cliccando sul sito del ministero (carburanti.sviluppoeconomico.gov.it) si può accedere a un'area dove vengono riportati dunque i costi a litro su strade, autostrade, self service, servito e via dicendo. Il Centro tutela consumatori di Trento ricorda «nel caso in cui alla pompa risulti un prezzo maggiore rispetto quello pubblicato sul database del ministero, sono previste sanzioni amministrative a carico del gestore» e invita così a segnalare i prezzi errati. «Una cosa - conclude Corsi - che non farà altro che far aumentare la psicosi da benzina. Ormai c'è una vera e propria frenesia da carburante. La gente sarà sempre più ossessionata nel valutare e comparare i prezzi, tanto che, per risparmiare pochi millesimi a litro, magari è disposta a girare in lungo e in largo la provincia, senza rendersi conto che la spesa dello spostamento è maggiore del risparmio sul pieno».

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