In Cassa Rurale per comprare casa

Tra non molto si andrà in Cassa rurale per comprare casa. Non solo nel senso di chiedere un mutuo, ma proprio per trovare un'offerta immobiliare. Entro dicembre partirà il progetto immobiliare di Cassa Centrale Banca. Il credito cooperativo cerca così di «salvare il buono» delle crescenti sofferenze bancarie, concentrate nel mattone, acquisendo gli immobili alle aste giudiziarie e poi rivendendoli a prezzi ridotti

di Francesco Terreri

euroTRENTO - Tra non molto si andrà in Cassa rurale per comprare casa. Non solo nel senso di chiedere un mutuo, ma proprio per trovare un'offerta immobiliare. Entro dicembre, dopo due anni di lavoro, partirà il progetto immobiliare di Cassa Centrale Banca che, questa è l'ultima novità, potrebbe diventare un progetto nazionale con Iccrea. Il credito cooperativo cerca di "salvare il buono" delle crescenti sofferenze bancarie, 8% nelle imprese in Trentino, 11% a livello nazionale, concentrate soprattutto nel mattone, acquisendo gli immobili alle aste giudiziarie e poi rivendendoli a prezzi ridotti.
 
È solo uno dei tavoli della manovra anticrisi che, dopo anni di contrasti, sta riavvicinando il credito coop trentino e quello nazionale, soprattutto sotto la spinta dei conti in rosso nella stragrande maggioranza delle Federazioni Bcc e in un quinto circa delle Rurali trentine. La cornice è la Torino post-industriale del centro congressi del Lingotto, al meeting «La speranza è un sogno ad occhi aperti» di Cassa Centrale e delle società informatiche trentine Phoenix e Ibt che da tempo, ricorda il presidente di Cassa Centrale Giorgio Fracalossi, «si sono aperte al di fuori del Trentino», tanto che Informatica Bancaria, attraverso la Sba di Cuneo, raccoglie clienti anche tra le Casse di risparmio piemontesi. 150 le banche presenti, comprese quelle di San Marino, anch'esse clienti Ibt.
 
Le quattro «macropriorità» della nuova collaborazione con Iccrea Holding sono delineate dal direttore di Cassa Centrale Mario Sartori. «La prima è il rischio. Sul rischio liquidità la Bce ci ha messo in sicurezza. Ma ora dobbiamo affrontare il decadimento degli attivi e i forti accantonamenti per spesare le sofferenze». Che hanno portato in rosso nel primo semestre 9 Rurali trentine su 43.
Da qui le iniziative: una task force Iccrea-Cassa Centrale come "braccio armato" delle Federazioni per il risanamento delle Bcc in crisi, un piano Cassa Centrale-Mediocredito Trentino Alto Adige-Iccrea per il settore delle imprese «dove le grandi banche puntano alla clientela di primo livello e ci lasciano il resto» e, appunto, il progetto immobiliare con Rurali e Bcc che diventano riferimento di mercato per la casa «come in Germania».
 
Gli altri terreni di collaborazione sono i costi, i ricavi - «troppo pochi quelli da servizi» - e la tecnologia. Senza eludere, lo dice il presidente della Federazione del Friuli Giuseppe Graffi Brunoro - il tema della riduzione degli sportelli e della loro migliore utilizzazione per nuovi servizi, come quello sulla casa. Anche perché, ricordano Giorgio Crosina direttore di Phoenix e Stefano Bonomini direttore di Ibt, il futuro sono i servizi multicanale su smartphone e tablet, i pagamenti in rete, la banca on line.
 
«La stragrande maggioranza dei conti semestrali delle Federazioni è in rosso – afferma Giulio Magagni, presidente di Iccrea Holding - Non ci possiamo più permettere sovrapposizioni e inefficienze. Mettiamo insieme il meglio che abbiamo». Fracalossi ricorda gli 800 milioni di euro sborsati in questi anni dal Fondo garanzia dei depositanti. Sul nuovo Fondo di garanzia delle Bcc, però, non c'è ancora accordo. E per Ilario Novella, neopresidente della Federazione veneta, una certa concorrenza è un valore perché stimolo all'efficienza.
 
È il «grillo parlante» (definizione sua) Diego Schelfi a sottolineare la necessità di mantenere il modello cooperativo senza farsi trascinare verso «lidi che non sono nostri». E quando nella tavola rotonda iniziale del convegno, coordinata da Rudi Bogni, gli economisti Luigi Zingales e Daniel Gros, pur bocciando i vantaggi fiscali al credito coop, difendono la «biodiversità» bancaria, scatta l'applauso.  F. Ter. 

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