Povertà a Mezzolombardo Assistite quaranta famiglie

I responsabili del Tavolo della solidarietà: «Non avete idea di quante persone hanno bisogno di aiuto: pensate solo che distribuiamo 30 pacchi viveri ogni due settimane, per un valore complessivo di generi alimentari che supera i 31.000 euro all'anno. Aggiungeteci altri 10.000 euro per le bollette di acqua, gas e energia elettrica che paghiamo a rotazione per un trimestre, ma sono soldi che ancora non bastano per soddisfare tutte le richieste».

di Mariano Marinolli

SF9900000006IXL.jpgMEZZOLOMBARDO - La morsa della crisi stringe nelle sue ganasce un numero sempre più grande di famiglie in difficoltà e ridotte allo stato di povertà, soprattutto, laddove moglie e marito sono rimasti senza lavoro. Lo si desume dai dati diffusi dal Tavolo della solidarietà, che riunisce cinque associazioni di Mezzolombardo: Acli, San Vincenzo, Caritas, Parrocchia e Comune. Tre anni fa, quando il Tavolo iniziò ad essere operativo, le famiglie che chiesero aiuto furono una dozzina in tutto, mentre oggi il loro numero è quasi triplicato: nel 2012, che vivevano in condizioni di povertà con il sostegno del Tavolo, erano 22 famiglie di Mezzolombardo e 11 sul resto del territorio circostante, per un totale di 94 persone. Di queste famiglie, il 70% sono quelle dove i coniugi hanno perso il lavoro per colpa della crisi. Ed ancora: tre anni fa, l'80% erano famiglie di stranieri e oggi la loro incidenza si è invertita, poiché gli stranieri sono solo il 30%.
«La povertà sta aumentando in maniera davvero preoccupante - spiega commentando questi dati il presidente del tavolo, Luigi Moresco - e pensate che quest'anno, solo a Mezzolombardo sono più di 40 le famiglie che hanno chiesto il nostro aiuto». Moresco aggiunge che, dopo la richiesta pervenuta dal decanato di Mezzolombardo e dalla Comunità di valle Rotaliana-Koenigsberg, l'attività del Tavolo di è estesa sul territorio di diciotto comuni tra Rotaliana, Paganella e Bassa Val di Non. «Non avete idea di quante persone hanno bisogno di aiuto: pensate solo che distribuiamo 30 pacchi viveri ogni due settimane, per un valore complessivo di generi alimentari che supera i 31.000 euro all'anno. Aggiungeteci altri 10.000 euro per le bollette di acqua, gas e energia elettrica che paghiamo a rotazione per un trimestre, ma sono soldi che ancora non bastano per soddisfare tutte le richieste. Sul nostro territorio abbiamo distribuito giornalmente i pasti alle persone bisognose per tutto l'anno, per un equivalente di 1.000 persone che avrebbero mangiato per 15 giorni di fila».
Il tavolo non è più operativo solo a Mezzolombardo, ma da alcuni mesi provvede alla raccolta di generi alimentari e alla distribuzione dei pacchi in tutti i paesi della zona. Dai vostri dati, di quanto risulta aumentata la povertà nella zona? «Direi di un buon 40%». Ma va pure tenuto conto che tanti si vergognano di chiedere aiuto e preferiscono arrangiarsi con il sostentamento offerto da amici e parenti.
Infine, Moresco lancia un appello: «Vorrei che tutti capissero cosa vuol dire fare solidarietà: non si tratta solo di dar da mangiare o pagare le bollette alle famiglie bisognose; solidarietà, per me, è sinonimo di partecipazione. Si fa della solidarietà partecipando alla vita associativa di un paese, vivendo la realtà sociale attraverso l'associazionismo; si costruisce la solidarietà quando si fa qualcosa di utile per il paese dove si vive, perché lavorando per la gente si aiuta la società e, di conseguenza, le persone più bisognose. Magari, frequentando un'associazione può saltar fuori casualmente la proposta di un lavoro o di un alloggio». Come dire che anche il «passaparola» aiuta a consolidare la solidarietà all'interno di una società civile ad altruista.

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