Schelfi: «Vogliono metterci nell'angolo»

Il presidente della Cooperazione trentina Diego Schelfi va all'attacco: ci richiamano al recupero dei valori ma vogliono solo metterci nell'angolo. «Abbiamo promosso una piccola cooperativa di dentisti per dare un servizio migliore e subito è arrivato il richiamo dell'Ordine. La verità è che diamo fastidio». Intanto, contro la disoccupazione parte il fondo per le coop di giovani I tuoi commenti

di Francesco Terreri

Il presidente della Cooperazione trentina  Diego Schelfi  va all'attacco: ci richiamano al recupero dei valori ma vogliono solo metterci nell'angolo. «Abbiamo promosso una piccola cooperativa di dentisti per daschelfire un servizio migliore e subito è arrivato il richiamo dell'Ordine. La verità è che diamo fastidio». Invece, sostiene Schelfi, le coop sono mobilitate contro la crisi. «Il prossimo cda dedicato al lavoro lo faremo a Rovereto. Chiederemo alle 600 cooperative iniziative per il lavoro ai giovani a partire dal fondo per le coop giovanili. E per far arrivare capitali alle imprese serve uno scatto di fantasia: bene il raddoppio del fondo partecipativo ma sosteniamo anche i singoli produttori e tuteliamo il risparmio sociale».


«Confidi unico? Cautela»
L'occasione per Schelfi è stata l'assemblea di Cooperfidi, il consorzio di garanzia dell'agricoltura e delle cooperative. Il presidente di Federcoop replica in particolare ai recenti interventi di  Mario Raffaelli  e del Gruppo «Per il Trentino 2013-2033» ( L'Adige  di domenica). «Non accetto che il richiamo ai valori significhi che siamo bravi se non rompiamo, se non promuoviamo sviluppo. Tiriamo fuori il coraggio, la nostra gente ci chiede molto». Schelfi cita proprio le realtà «solide» di Cooperfidi e Promocoop. Ma «in questa fase bisogna fare di più, a partire dai problemi enormi sul fronte del lavoro». Tra l'altro, la Provincia assegnerà alle coop la gestione del nuovo fondo partecipativo per le cooperative di giovani. Schelfi apre ad una maggiore collaborazione fra i tre Confidi trentini, sollecitata anche dall'assessore provinciale  Alessandro Olivi . Ma sulla fusione, a cui stanno lavorando Confidimpresa e Cooperativa artigiana di garanzia, «procediamo con cautela».
 

Il bilancio Cooperfidi.
Nel 2012 Cooperfidi, che associa 1.151 imprese agricole e cooperative (+20 sul 2011), ha garantito per 15,5 milioni di euro 26,4 milioni di finanziamenti, contro i 40,9 milioni del 2011. Le domande di garanzia sono state 164 per 20,3 milioni (38,7 milioni di finanziamenti). Inoltre sono stati deliberati rinnovi e riesami di 158 posizioni per complessivi 15,5 milioni di garanzie. «Anche se non rileviamo particolari difficoltà di accesso al credito per i nostri soci – ha detto il presidente  Renzo Cescato  nella relazione - la rallentata dinamica dei nuovi investimenti e delle nuove iniziative ha portato ad una riduzione delle garanzie in essere a fine esercizio, che passano dai quasi 125 milioni di fine 2011 a poco più di 114 milioni, a fronte di finanziamenti per 187 milioni». Le esposizioni deteriorate ammontano a 5,2 milioni. Calano anche, del 20%, le domande per investimenti agevolati da contributi provinciali: nel 2012 sono state 69 per 9,2 milioni. Il risultato d'esercizio è stato positivo per 2,2 milioni, lontano però dai 6,5 milioni del 2011. Il patrimonio netto è salito a quasi 77 milioni.
 

Risorse per le imprese.
Cresce invece il ruolo di Cooperfidi come finanziatore, in varie forme, delle imprese associate, come ha spiegato in assemblea il direttore  Claudio Grassi . La convenzione con Sait per mutui a tassi agevolati a Famiglie Cooperative ha messo in moto 36 finanziamenti, di cui 10 nel 2012, per un totale di 3,9 milioni. Il finanziamento soci alle imprese partecipate è a quota 6 milioni, le garanzie commerciali a 7,1 milioni. Il fondo immobiliare finanziato dalla Provincia, con immobili in portafoglio per 40 milioni, non ha fatto nuove operazioni l'anno scorso, ma si appresta ad acquistare altri due negozi di Famiglie coop per far affluire liquidità. Poi c'è il fondo partecipativo, che investe nel capitale di cooperative per cinque anni, e che ora raddoppierà dai 6 milioni già utilizzati l'anno scorso a 12 milioni, metà dalla Provincia, metà da Promocoop, Cooperfidi e consorzi. Ma la domanda di patrimonializzazione è molto più consistente. Infine, ha ricordato Cescato, a proposito di maggiore collaborazione tra i Confidi, toccherà ai tre consorzi di garanzia la gestione del fondo rotativo da 100 milioni Provincia-Casse rurali, una delle «anticipazioni» del fondo strategico provinciale.

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