Cultura / L'iniziativa

Poetry Slam, in piedi tra il pubblico a declamare versi: serata finale del torneo

Venerdì 15 marzo, alle 21, allo Spazio Off nel capoluogo, la performance di poesia vedrà la sfida conclusiva di "AltroVerso 2024": il vincitore parteciperà alla finale provinciale e concorrerà alla qualificazione per le prove nazionali

TRENTO. Arriva alla finalissima, venerdì 15 marzo, alle 21, allo Spazio Off di Trento, l'appassionante torneo di Poetry Slam "AltroVerso 2024". A sfidarsi a colpi di versi saranno Giovanni "Fantomars" Monti, Gabriel Mastrandrea, Giorgio Guzzetta, Kadija Idrissi, Francesca Lemmi e Dario Gallazzi.

Sono aperte online le prenotazioni per lo spettacolo, alla fine del quale è in programma una degustazione offerta da Cantina La Vis. Il biglietto d'ingresso costa cinque euro e necessita anche della tessera associativa Spazio Off (gratuita).

Il Poetry Slam è una competizione aperta a tutti: poeti e poetesse recitano i loro versi, gareggiano fra loro e vengono valutati dal pubblico.

Il torneo AltroVerso 2024 prevedeva due gironi di qualificazione: i primi tre classificati nei due gironi eliminatori accedono alla finalissima del 15 marzo 2024. Il vincitore del torneo parteciperà alla finale provinciale e concorrerà alla qualificazione per le finali nazionali 2024.

Il pubblico può partecipare alla serata come spettatore o come giuria votante della gara.

2024.

Il pubblico può partecipare alla serata come spettatore o come giuria votante della gara.

Lo slam è un'esperienza profonda, in piedi, tra il pubblico, a declamare versi. Un po' come gli aedi dell'antica Grecia, i primi attori del teatro elisabettiano o, arrivando all'oggi, i rapper delle strade di New York. Con la platea pronta a giudicare, osannare o bersagliare di proteste.

Una forma di poesia performativa che a suon di rime e competizioni dagli Stati Uniti è approdata un paio di decenni fa anche in Europa e in Italia, con fortune crescenti. Oggi esiste anche la Lips, la Lega Italiana Poetry Slam.

Tutto nasce a metà degli anni Ottanta a Chicago, quando Marc Kelly Smith, operaio-poeta oggi 72 enne, lancia al Green Mill Cocktail Lounge i lunedì delle competizioni di poesia. Un appuntamento fisso che da lì a poco sbarca anche a New York e poi San Francisco e che è molto di più di un semplice intrattenimento, così connesso al genere letterario della Spoken Word, al movimento artistico del Rinascimento di Harlem e alla poesia beat degli anni Sessanta.

Nel Poetry Slam c'è molto del ritorno all'oralità, ma è una vera disciplina letteraria, che incrocia contatto con il pubblico e l'arte contemporanea.

Il format è semplice: in una dinamica che ricorda vagamente le battle dei rapper, ogni poeta ha tre minuti per dire quello che vuole, recitando un testo proprio. Si può scegliere un monologo, un testo rap, versi in rima e non, giocare con i ritmi, purché si usino solo corpo e voce, niente costumi, ne' oggetti di scena. A eleggere il vincitore della serata, una giuria scelta tra il pubblico.

Lo slam è un'esperienza profonda, in piedi, tra il pubblico, a declamare versi. Un po' come gli aedi dell'antica Grecia, i primi attori del teatro elisabettiano o, arrivando all'oggi, i rapper delle strade di New York. Con la platea pronta a giudicare, osannare o bersagliare di proteste.

Una forma di poesia performativa che a suon di rime e competizioni dagli Stati Uniti è approdata negli anni scorsi (attorno al 2010) anche in Europa e in Italia. Oggi esiste anche la Lips, la Lega Italiana Poetry Slam.

Tutto nasce a metà degli anni Ottanta a Chicago, quando Marc Kelly Smith, operaio-poeta oggi 72 enne, lancia al Green Mill Cocktail Lounge i lunedì delle competizioni di poesia. Un appuntamento fisso che da lì a poco sbarca anche a New York e poi San Francisco e che è molto di più di un semplice intrattenimento, così connesso al genere letterario della Spoken Word, al movimento artistico del Rinascimento di Harlem e alla poesia beat degli anni Sessanta.

Nel Poetry Slam c'è molto del ritorno all'oralità, ma è una vera disciplina letteraria, che incrocia contatto con il pubblico e l'arte contemporanea.

Il format è semplice: in una dinamica che ricorda vagamente le battle dei rapper, ogni poeta ha tre minuti per dire quello che vuole, recitando un testo proprio. Si può scegliere un monologo, un testo rap, versi in rima e non, giocare con i ritmi, purché si usino solo corpo e voce, niente costumi, ne' oggetti di scena. A eleggere il vincitore della serata, una giuria scelta tra il pubblico.

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