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Inaugurata a Trento la Villa romana di Orfeo: il sito archeologico torna a disposizione dei cittadini

A partire da oggi, mercoledì 21 giugno, la Villa di Orfeo è visitabile da martedì a domenica con orario 9-30-13/14-18 e con lo stesso orario anche lunedì 26 giugno in occasione della festività di San Vigilio, patrono di Trento

TRENTO. L’incanto di Orfeo della Villa romana di Trento, in via Rosmini, è stato svelato al pubblico nel pomeriggio di martedì 21 giugno all'inaugurazione del nuovo percorso della Tridentum sotterranea. La villa è un magnifico esempio di residenza signorile nella città di duemila anni fa. Situata al di fuori di quella che era la cinta urbica di Tridentum, fu costruita nel corso del I secolo d.C. e abitata fino al III secolo d.C.

La prestigiosa abitazione prende il nome dal grande mosaico policromo di Orfeo che decora il vano di rappresentanza. Le ricerche archeologiche, i restauri e gli allestimenti condotti dall’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento hanno permesso, dopo anni di inagibilità, di restituire alla città un luogo importante per la comprensione e la ricostruzione della sua storia più antica.

L'apertura è resa possibile grazie all’accordo per la gestione del sito sottoscritto dall’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali, dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara e dal Comune di Trento. Il nuovo allestimento andrà ad arricchire l’itinerario della Trento sotterranea del quale fa già parte lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas in piazza Battisti.

A partire da mercoledì 21 giugno, la Villa di Orfeo è visitabile da martedì a domenica con orario 9-30-13/14-18 e con lo stesso orario anche lunedì 26 giugno in occasione della festività di San Vigilio, patrono di Trento.

Il nucleo più antico della Villa di Orfeo fu edificato nel I secolo d.C., all’esterno della cinta urbica di Tridentum, quando lo splendidum municipium, come fu definito dall’imperatore Claudio nel 46 d.C., conobbe la sua fase più fiorente. La prestigiosa abitazione sorgeva in un quartiere che, alla luce di numerosi altri rinvenimenti, sembra fosse destinato a ricchi edifici nella zona accanto alle mura, non lontano da una delle porte di accesso alla città.

La villa, che si articola in due parti separate da uno spazio aperto dove si trova anche un pozzo, prende il nome dallo splendido grande mosaico policromo che si ammira nel vano di rappresentanza, dove il proprietario era solito ricevere i suoi ospiti. Si tratta di un vero e proprio tappeto musivo di 56 mq. al centro del quale è raffigurato Orfeo mentre siede su una roccia intento a suonare la lira per incantare gli animali con la sua musica.

Il mitico personaggio è circondato da sei esagoni in ognuno dei quali compare un animale tra cui si distinguono una pantera, un cervo, un cane, un cavallo, un felino e un orso. Lo stile e il tipo di decorazione permettono di datare il mosaico tra il 90 e il 180 d.C.

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