Arte / Il progetto

Un bel respiro e riprendiamoci attenzione ed emozioni, le installazioni di Brian Eno in Trentino

Il celebre compositore e artista visivo inglese ha presenta le opere che verranno realizzate tra agosto e novembre al Castello del Buonconsiglio e a Castel Beseno

TRENTO. "L'approccio di questo progetto è: 'Prenditi del tempo e presta attenzione'. Può essere un messaggio forse banale, ma non credo che lo sia in questo momento storico in cui siamo tutti incollati ai nostri smartphone; o in cui ogni adulto riceve tra i 3 e 5.000 avvisi pubblicitari al giorno.

A livello commerciale la nostra attenzione è ciò che vale di più. Quindi il mio è un invito rivoluzionario: riprendiamoci la nostra attenzione, facciamola riposare, riconquistiamola".

Lo ha detto Brian Eno, celebre compositore e artista visivo inglese, durante la presentazione delle due installazioni che verranno realizzate tra agosto e novembre in Trentino, al Castello del Buonconsiglio e a Castel Beseno.

"Io sono inglese, ho i castelli nel cuore. Quindi lavorare in questi due castelli medievali in Trentino mi è piaciuto molto - ha detto Eno - Come artista, ho fatto qui quello che cerco di fare sempre: creare 'mondi altri' e trasportare le persone in una realtà parallela. L'idea è di essere come 'un simulatore': vivere un'esperienza che altrimenti non si farebbe, senza correre pericoli".

"Ecco - ha proseguito - queste installazioni sono 'mondi altri' in cui abbandonarsi, arrendersi, lasciarsi andare. Aprirsi a ciò che non conosci e viverlo. Questo progetto è un atto di abbandono, non solo da parte del pubblico ma anche dell'artista".

 Concepito come "musica visuale", 77 Million Paintings nasce dalla costante ricerca di Brian Eno sulla luce come mezzo artistico e dal suo desiderio di esplorare le nuove possibilità estetiche offerte dalla tecnologia: ogni venerdì e sabato, dal 19 agosto al 10 settembre, saranno organizzati otto eventi serali di presentazione al pubblico dell'opera.

"Spesso si paragonano gli artisti agli architetti: hanno una visione, un progetto, e lo mettono in pratica. Io non credo sia così, penso piuttosto che gli artisti siano come dei giardinieri: piantano il seme della pianta, ma non controllano la sua crescita. Ecco, io lavoro così: metto in atto un sistema che non so come evolverà, resto a guardare come il pubblico. Sposo la teoria del caos", ha concluso Eno.

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