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Concerto di Vasco, ecco il Piano: 14 mila addetti, accesso solo pedonale, la tangenziale chiusa per l’afflusso, stop ai treni

Prima presentazione con Provincia, Protezione Civile e Comune: l’area sarà un grande prato ma con «viali» in ghiaia, bagni chimici lungo tutto il perimetro: il problema dei WC "non è da sottovalutare". E si chiede alle ferrovie di fermare i treni, le uniche vie di fuga sono... attraversando i binari 

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TRENTO. Il concerto di Vasco Rossi il 20 maggio? Tutto a posto, la Provincia e il Comune sono al lavoro, e c’è un piano operativo. Che prevede alcune misure eccezionali: ci saranno 100 mila spettatori, i parcheggi a Trento Nord, si arriverà a San Vincenzo solo a piedi e persino la tangenziale sarà pedonale per un giorno.

I dettagli in una conferenza stampa di questa mattina: è stato l’ingegner De Col, capo della Protezione Civile, a spiegare alcuni punti salienti. Con la presenza di Maurizio Fugatti, dell'avvocato Costa dell'entourage di Vasco, e il sindaco di Trento Ianeselli.

Per De Col l’area sarà pronta, sarà sicura e la gestione dell’evento sarà sotto controllo continuo, con una «sala comando» allestita all’Aeroporto Caproni dove ci sarà il coordinamento dei volontari e degli addetti, in tutto oltre 14 mila persone. «Ci sono circa 8 mila persone dell’organizzazione di Vasco, e poi altri 6-7 mila fra vigili del Fuoco, Protezione Civile, forze dell’ordine e volontari. In tutto circa 16-17 mila persone».

Dal maxi palco alle vie di fuga: ecco come sarà l’area del concerto di Vasco Rossi

Continua il lavoro della Provincia per approntare l’area di San Vincenzo per il mega concerto di Vasco Rossi. L’ingegner De Col, capo della Protezione Civile,  spiega alcuni punti salienti.

L'area sarà un grande parto, ma con dei «viali» in ghiaia battuta per l’accesso ,le vie di fuga e il deflusso. I viali servirann oanche a delimitare le zone «pit».

Saranno sufficienti i bagni e le vie di fuga? «I bagni saranno lungo tutto il perimetro, e tutto intorno ci saranno le vie di fuga, rivolte verso Ovest, cioè la ferrovia».

Il problema è quello dell’afflusso e deflusso. Ma soprattutto del deflusso, quando 100 mila persone si muoveranno tutte insieme I parcheggi saranno in tutta la città di Trento, soprattutto all’Interporto. «Gli organizzatori ci hanno chiesto che l’afflusso sia solo pedonale» ha detto De Col. Quindi i centomila verranno a piedi, anche lungo la tangenziale di Trento che quel giorno sarà pedonale. «L’accesso all'area sarà dalla zona del McDonalds, e i lpalco sarà a sud, verso Mattarello».

Il sindaco Ianeselli ha detto che a preoccupare è il deflusso della gente: Fugatti ha spiegato che "Sono in corso delle interlocuzione con RFI, per aprire delle vie di fuga sulla ferrovia, vediamo dove riusciamo ad arrivare".

La linea ferroviaria quindi potrebbe essere interrotta fra le 23 e le 2 di notte per consentire di "attraversare i binari" per raggiungere la tangenziale a piedi.

C'è comunque un protocollo di emergenza per bloccare la ferrovia in caso di incidenti. 

"Stiamo facendo delle simulazioni, adesso non è che possiamo dire tutti i dettagli, magari facciamo delle ipotesi e poi torniamo indietro. Chiaro che per il deflusso - ha detto De Col - abbiamo fatto delle ipotesi. I parcheggi saranno all'area Not al ponte di Ravina, e poi a nord dove abbiamo grandi parcheggi. La maggior parte pensiamo che arrivi in pullman, e lì dobbiamo organizzare un'area di sbarco e imbarco, con i mezzi numerati, in modo che la gente quando ritorna ritrovi il suo mezzo. Sappiate che ci sono 18 strutture provinciali che ci lavorano. Banalmente il tema dei servizi igienici non è da sottovalutare". 

 

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