Cinema / L'evento

"Nei primi film James Bond sostanzialmente era uno stupratore", parola del regista Cary Fukunaga

L'autore dell'atteso "No Time to Die", in uscita domani, critica i più vecchi "007" per i clichée maschilisti (e non solo). Intanto si discute sul successore di Daniel Craig: diverse voci vorrebbero per il prossimo film un agente speciale di colore oppure una donna

NEW YORK. #MeToo irrompe nella successione a James Bond: nei suoi primi film l'agente segreto al servizio di Sua Maesta' britannica era "sostanzialmente uno stupratore", ha detto Cary Fukunaga, il regista della 25esima pellicola della serie "No Time To Die" che sta per uscire nelle sale.

"Come quando in Operazione Tuono il Bond di Sean Connery bacia a forza un'infermiera o quando la ricatta per comprare il suo silenzio a patto che vada a letto con lui. Lei dice no, lui dice sì... scene cosi' oggi non si potrebbero girare", ha detto Fukunaga all'Hollywood Reporter.

Intanto fanno discutere i modi spicci con cui Daniel Craig, al suo quinto e ultimo 007, ha categoricamente escluso che il personaggio possa essere interpretato da una donna. Sono 60 anni che uomini bianchi interpretato il ruolo di Bond e Craig è il sesto della serie. "Dovrebbero semplicemente esserci migliori parti per donne e attori di colore", ha detto in una recente intervista a Radio Times in cui e' parso "impallinare" due pretendenti all'Aston Martin e agli altri supergadget della spia uscita dalla penna di Ian Fleming: gli attori di colore Regé-Jean Page di Bridgerton e Lashana Lynch, quest'ultima che in "No Time to Die" ha la parte di un'agente dell'MI6 di nome Nomi e che, parlando col Guardian, ha assicurato che, "donna o uomo, bianco, nero, asiatico, di razza mista, giovane o vecchio, non importa: se anche fosse un bambino di due anni a fare Bond la gente andrebbe egualmente al cinema per vederlo".

Altri nomi circolano per la successione: Pierce Brosnan, il quinto 007, vorrebbe il nero Idris Elba nei panni della spia, mentre si parla anche di George McKay di "1917" e "Wolf" e Henri Cavill, il Superman di "Man of Steel", "Batman contro Superman" e "Justice League".

"Sono geloso del mio successore", ha ammesso il 53enne Craig in una delle mille interviste date a ruota libera in giro per il mondo in vista dell'uscita del film: "Sarò incredibilmente amaro quando arriverà la nuova persona. Bond è stato tutto per me: 16 anni della mia vita ed è stato incredibile fare questi film". L'attore ha anche spiegato di aver deciso di tornare per il suo quinto James Bond perché c'e' una storia che voleva finire di raccontare: "Qualcosa che ha a che fare con Vesper e Spectre che avevamo cominciato in Casino Royale".

In precedenza Craig aveva detto che "Spectre" (il 24esimo 007) sarebbe stato l'ultimo che avrebbe girato.

"No Time to Die", primo film di Bond girato in IMAX 15/70 mm, arriva dopo 18 mesi di rinvii dovuti alla pandemia: domani, 30 settembre, sarà nelle sale anche in italia, dopo la prima mondiale si è tenuta ieri alla Royal Albert Hall di Londra. Negli Stati Uniti l'uscita è prevista l'8 ottobre.

Il quinto e ultimo Bond movie con Daniel Craig, in cui vedremo apparire anche un nuovo cattivo col volto di Rami Malek e un nuovo agente doppio zero impersonato da Lashana Lynch ha avuto per la prima volta la premiere a un festival. Il 17° Zurich Film Festival ha fatto il colpaccio ospitando la prima il 28 settembre.

In "No Time to Die", Bond ha lasciato il servizio attivo e si sta godendo una vita tranquilla in Giamaica. La sua pace è di breve durata quando il suo vecchio amico Felix Leiter della Cia si presenta chiedendo aiuto.

La missione per salvare uno scienziato rapito si rivela molto più infida del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso criminale armato di una nuova pericolosa tecnologia.

Diretto da Cary Joji Fukunaga, il film è interpretato da Craig, Rami Malek, Léa Seydoux, Lashana Lynch, Ben Whishaw, Naomie Harris, Jeffrey Wright, Christoph Waltz e Ralph Fiennes. I produttori sono Michael G. Wilson e Barbara Broccoli.

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