Musica / La rassegna

Garda Jazz Festival: stasera live a Nago, domani a Tenno e venerdì a Riva con il duo Ottolini-Tagliabue

Entra nel vivo il ricco cartellone di appuntamenti che invitano a un viaggio internazionale fra sonorità tradizionali e composizioni originali

di Fabio De Santi

RIVA DEL GARDA. Dopo i primi due concerti con il Luca Degani Trio a Riva e il gruppo guidato dal cantante e chitarrista Giacomo Turra ad Arco entra nel vivo il Garda Jazz Festival.

Un cartellone di tredici appuntamenti nei comuni di Arco, Drena, Dro, Nago Torbole, Riva e Tenno che stasera, alle 21, propone al Garda Hotel Forte Charme di Nago, il live targato Andrea Tarozzi Bmt3 con "Ordine & Caos".

Si tratta di un progetto, tra standard jazz e composizioni originali, che unisce il pianista Andrea Tarozzi, al contrabbassista Andrea Moretti e al batterista Gianni Bertoncini.

Domani, alle 20 nello spazio della Cantina Torboli di Tenno, si ascolterà la voce di Dami Dellantonio accompagnata da Stefano Raffaelli, Giordano Grossi e Gioele Pagliaccia.

La vocalist della Val di Fiemme presenterà oltre ad alcune cover anche i brani del suo album di debutto "Plastica" che esprime le esperienze maturate nel corso degli anni, spaziando su un repertorio improntato sul jazz e il soul, contaminato con sonorità elettroniche, neo soul e hip hop.

Le radici di Dami sono nel jazz ma lei guarda oltre quei confini: "Tra i generi che mi hanno maggiormente influenzata c’è la black music, che emerge con prepotenza nel disco e, in generale, nel mio modo di cantare. Mi sono resa conto delle mie origini che non hanno nulla a che fare con quelle degli artisti che tanto ascolto come D’Angelo, Erykah Badu, Robert Glasper, Common. Le mie influenze maggiori si trovano infatti nella corrente neo soul italiana, di artisti quali Serena Brancale, Ainè, i Funk Shui, determinanti per la ricerca di un mio sound".

Fra gli appuntamenti più attesi di questa edizione del Garda Jazz Festival quello di venerdì, alle 21, nel Parco della Colonia Pavese di Torbole, con Mauro Ottolini, fuoriclasse del trombone, che proporrà il suo ultimo spettacolo "Nada màs fuerte”.

Si tratta di un progetto che prende vita dalla suggestione della musica popolare in cui il contatto esistenziale con il valore della vita e dell'esperienza diventa intenso e quasi fisico. Atmosfere latine che naturalmente si riflettono da nord a sud anche sul repertorio di paesi tra loro lontani, avvicinando composizioni di Chavela Vargas all'intensità di un canto svedese o di una preghiera libanese.

"La canzone – spiega Ottolini - di per sé oggetto artistico non ha bisogno di essere nobilitata, è invece essenziale riscoprire la bellezza e la poesia di queste forme semplici e dirette che esprimono a cuore aperto la profondità dell'animo umano di fronte al mistero dell'esistenza".

Mauro Ottolini per questo set ha scelto un quintetto composto da strumenti popolari, il cui timbro è perfetto per questo viaggio: chitarra classica strumenti a fiato, e fisarmonica, con la collaborazione di della cantante, Vanessa Tagliabue Yorke (li vediamo insieme nella foto qui sopra), capace di restituire intatta l'intensità di questo repertorio fatto di brani originali, rumba, fado, calipso e una moltitudine di colori che ci faranno viaggiare intorno al mondo, avanti e indietro nel tempo.

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