«Tears&Dreams», premio a Salerno al documentario della regista trentina Lia Beltrami

di Fabio De Santi

Importante riconoscimento per «Tears&Dreams - Dalle lacrime ai sogni» della registra trentina Lia Beltrami (nella foto sul set) . La pellicola infatti ha ottenuto sabato sera il prestigioso trofeo come «Miglior documentario» al Festival del Cinema di Salerno. Una vetrina importante per il documentario della Beltrami con la fotografia affidata a Ferran Paredes Rubio, considerando che il Festival campano è giunto alla sua 74ª edizione. «Tears&Dreams - Dalle lacrime ai sogni» affronta un tema estremamente delicato come quello della tratta delle bambine nel Triangolo d'Oro in Thailandia, Laos e Myanmar; il mese scorso era stato premiato sempre come «Miglior documentario in Russia» a Sochi.

Ma le soddisfazioni per Lia Beltrami e il suo staff arrivano anche da altri fronti: «Lo sguardo oltre» sul rugbista ipovedente Ian McKinley, che fu presentato in anteprima al cinema Modena di Trento, ha vinto la infatti la «Guirlande D'Honneur al World Ficts Challenge», campionato mondiale della televisione, a Milano in novembre, ed è visibile su Amazon Prime mentre «Wells of Hope» ha conquistato ben cinque premi ed è andato in finale in 29 festival in tutto il mondo.

«Amazonia, la Loma Santa» con la fotografia di Filippo Marzatico e Andrea Morghen ed il montaggio di Olha Vozna, sulla missione del trentino padre Fabio Garbari in Bolivia, ha vinto sempre lo scorso fine settimana in Brasile all'importante Festival de Cinema Alter do Chão. E l'ultimo arrivato, preparato durante il lockdown, «Esplosione di un canto», con montaggio e musica di Alberto Beltrami, ha esordito e vinto in India al Tagore Film Festival.

Insomma il lockdown e questo 2020 non hanno fermato l'attività di Lia Beltrami nonostante il cinema sia stato particolarmente colpito da questa grave emergenza: «La chiusura delle sale - racconta a l'Adige la regista trentina - ha impedito la proiezione non solo dei film a soggetto, ma anche dei documentari prodotti da Aurora Vision. L'impossibilità di viaggiare inoltre ha fatto sì che si bloccassero tutte le nuove produzioni in essere: l'itinerario con la mia troupe prevedeva tra marzo e giugno riprese a New York, a Los Angeles, a Londra, in Ghana e a Palermo. Tutto è stato rinviato o saltato, non si sa».

Un periodo che è servito comunque per approfondire l'uso di nuove tecnologie: «Abbiamo incontrato sul web Christian Cesaro che si offriva come supporto "solidale" nel marketing e di sviluppo informatico per le aziende durante il Covid. Così in pochissimo tempo abbiamo sviluppato i due nuovi siti, liabeltrami.it e auroravision.it, con obiettivi diversi. Il mio blog sta portando nel mondo, tra vari argomenti, piccoli spaccati del Trentino. Al tempo stesso ci siamo attrezzati per le dirette in streaming e per i montaggi di prodotti video per i social. È una sfida molto importante cambiare tutto il proprio modo di lavoro, ma ne vale la pena».

I risultati non sono mancati: la campagna video sui social COMPLEXion con Nina Davuluri ha toccato un milione di persone e ha portato alla decisione di Unilever di togliere il nome «Fair and Lovely» dalle creme schiarenti mentre la campagna sui social per la giornata mondiale contro la tratta delle bambine nel Triangolo d'oro, sostenuta dalle ambasciate statunitensi e inglese presso la Santa Sede, ha fatto il giro del mondo.

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