"The Rumpled", nuovo EP registrato "in casa" per la band regionale

di Fabio De Santi

 Sette tracce registrate, con un lavoro rigorosamente a distanza, durante il periodo di quarantena forzata causa emergenza Covid tra marzo e maggio di quest’anno. Sono quelle che danno forma a Home Session il nuovo lavoro fatto di sole cover dei The Rumpled, una delle più seguite formazioni della scena regionale. 

«Home Session» è un Ep interamente registrato in casa, con gli strumenti a disposizione di ciascuno che viene lanciato esclusivamente in formato digitale ed è prodotto da Black Dingo Productions con mix e master di Gianluca Amendolara e Maurizio Cardullo.

«Questo Ep – raccontano i Rumpled – è nato dopo la dolorosa cancellazione del nostro tour europeo che si doveva tenere fra marzo e aprile e vuole essere una sorta di simbolo della situazione che la band, e molti altri artisti, stanno tuttora vivendo». Per i Rumpled la clausura forzata è stata un’occasione per intrecciare relazioni e contaminazioni musicali virtuali: molto stimolanti sono state infatti le collaborazioni con Firkin, rinomata band ungherese, e Silvano Ancelotti, chitarrista di Uncle Bard & Dirty Bastard.

«Home Session», arriva dopo l’uscita sulle piattaforme digitali dell’album «Toss the Coin» lo scorso marzo, ed è una raccolta di tracce provenienti da artisti e generi musicali molto diversi tra loro, che i Rumpled hanno fatto proprie imprimendovi il loro caratteristico sound. «Visto che era impossibile incontrarci di persona per suonare abbiamo pensato di registrare dei brani a distanza, ognuno da casa propria e col proprio strumento».

Oltre al suono spiccatamente homemade delle registrazioni, ciò che contraddistingue l’Ep è proprio la riconduzione di stili musicali distanti tra loro a un mondo sonoro che è quello del combat folk modulato in chiave Rumpled attraverso la sensibilità musicale di Marco Andrea Micheli (voce), Patrizia Vaccari (violino), Tommaso Zamboni (fisarmonica), Davide Butturini (chitarra acustica), Luca Tasin (basso), Michele Mazzurana (batteria). Ad aprire la tracklist «I’m Gonna Be (500 Miles)» dei Proclaimers impreziosito dal chitarrista Silvano Ancellotti, membro della band folk-rock degli Uncle Bard & The Dirty Bastards. A seguire si trovano una bizzarra versione folk rock della «Danza Ungherese n. 5» di Johannes Brahms, «The Galway Girl» di Steve Earle e «If I Should Fall from Grace with God» dei leggendari The Pogues che mette in evidenza un’atmosfera tipicamente irlandese che rappresenta anche l’anima più acustica e «leggera» del gruppo.

I Rumpled rendono anche omaggio al cantautore romano Mannarino in «Mary Lou» traccia che porta ad un medley davvero originale formato da due classici della musica dance, usciti entrambi nel 1999 e che ancora oggi fanno ballare nelle discoteche di tutto il mondo: «L’Amour Toujours» e «Blue (Da Ba Dee)» rispettivamente di Gigi D’Agostino e degli Eifeel 65. La band propone un arrangiamento in versione strumentale dei due successi, e li unisce in un brano che punta allo stesso obiettivo delle tracce originali: far ballare l’ascoltatore. Chiusura affidata a «Wake Me Up» di Avicii in un incontro energetico spiazzante tra dance e irish folk.
Oltre le sette note i Rumpled hanno appena lanciato anche il loro shop online con il nuovo merchandise preparato per il tour 2020.

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