«La Dea Fortuna»: da oggi nelle sale il nuovo film di Ferzan Ozpetek

«Mi piace molto mischiare, sia nel privato che nel cinema, il dramma con la commedia. Riesco a raccontare meglio le cose che conosco, e questo è un film che parla di come essere felici, che parla d’amore, di amicizia e di vita».

Parola di Ferzan Ozpetek che emoziona, arrivando dritto al cuore con La Dea Fortuna da oggi nelle sale distribuito da Warner Bros. Un film asciutto, essenziale, che parla a tutti, a prescindere dagli orientamenti, degli errori, degli amori finiti, degli schiaffi che ognuno di noi almeno una volta ha preso nella vita, nel quale il regista italo-turco affronta la crisi di coppia - tra due uomini interpretati da Stefano Accorsi e Edoardo Leo - che, dopo 15 anni di unione, si ritrovano a dover accudire due bambini lasciati loro in custodia, «solo per qualche giorno», da una cara amica (Jasmine Trinca) che non vuole affidarli all’arcigna e severa madre (Barbara Alberti, al suo debutto al cinema).
L’arrivo in casa dei due piccoli li metterà di fronte a nuove responsabilità, e a riscoprire le ragioni del proprio amore. Nel ricco cast anche Filippo Nigro e Loredana Cannata.

Ferzan, da dove è partito per questo suo tredicesimo film?

«L’idea è nata quando la moglie di mio fratello, scomparso più di un anno fa, mi ha chiesto che, nel caso fosse capitato qualcosa anche a lei, avrebbe voluto affidare a me e a Simone “il mio compagno di viaggio” i suoi figli. Poi questa scintilla iniziale si è sviluppata e trasformata: c’era abbastanza materiale per raccontare una storia soprattutto di sentimenti, dove i miei personaggi si devono confrontare col senso di responsabilità e con l’altruismo totale».

Lei affronta il tema della separazione con uno sguardo molto personale. Pone dei dubbi, si fa delle domande...

«Generalmente nei film si racconta il colpo di fulmine, l’inizio di una storia, anche contrastata, di due persone che decidono di stare insieme. Invece, io ho voluto raccontare cosa accade a una coppia che sta insieme da tanto tempo quando finisce la passione. E spero di aver fatto un film sullo scoprirsi e il ritrovarsi, senza sentimentalismo».

In scena si dice che la fortuna non esiste: la Dea offre delle opportunità e che sta a noi saperle cogliere. È così?

«Credo sia fondamentale il modo in cui ognuno reagisce al Caso e alla Fortuna. Ma siamo noi che determiniamo se quello che ci succede è positivo o negativo. C’è chi lo chiama libero arbitrio. Il titolo del film proviene dal tempio di Palestrina (alle porte di Roma). Un luogo a me caro».

Nel film, Mina canta “Luna diamante” dal suo ultimo cd. È lei che le ha suggerito di scegliere Barbara Alberti?

Sorride imbarazzato: «Io parlerei di Mina 24 ore su 24, è una persona che amo da sempre e che negli ultimi due anni è diventata molto importante nella mia vita. Non l’ho mai incontrata ma ci sentiamo tanto. E quando devo decidere delle cose penso a cosa direbbe. Per certi versi è lei che mi ha consigliato di prendere Barbara Alberti per il film: un’autentica rivelazione».

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