La musica sconfigge la diversità Al Conservatorio con Maestri il «test» di un corso per disabili

di Fabio De Santi

Ha le forme di «Musica senza confini» l'innovativo progetto, che per mezzo di tecnologie più o meno sofisticate, vuole permettere di suonare e comporre musica anche alle persone con gravi limitazioni motorie e cognitive. 

Un'idea destinata ad aprire nuove strade per accedere al mondo delle sette note che verrà illustrata da Manuele Maestri, studente del «Bonporti» a Trento durante la discussione della sua tesi magistraleieri, nell'aula magna del Conservatorio.

In questa occasione Maestri e il suo relatore, il maestro Danilo Minotti, hanno illustrato i contorni di questo progetto focalizzato sulla musica inclusiva che tratta di arrangiamento e composizione.

Mostrati una serie di strumenti, alcuni dei quali sono in possesso del solo Maestri in Italia. Un piccolo concerto (vedi il video qui sotto) è stata la dimostrazione pratica delle potenzialità di questo progetto, attraverso l'uso di flauti digitali, armoniche digitali e microfoni a ultrasuoni, suonati dal gruppo di musica dell'associazione «Agape» di Venezia. 

Manuele Maestri è un musicista professionista che ha alle spalle collaborazioni con artisti nazionali ed internazionali con un'intensa attività testimoniata anche dal suo canale Youtube che vanta oltre 1.600.000 visualizzazioni. Profondo conoscitore dell'informatica musicale, ha deciso di addentrarsi sempre di più nel mondo della tecnologia avvicinandosi così al mondo della disabilità per apportare un contributo all'inclusione, contrastare la "diversità'" nel rispetto della pari dignità sociale.

«La motivazione che mi ha portato all'ideazione di "Musica senza confini" - racconta Maestri - nasce da un incontro casuale con due bambini disabili.

Il desiderio di risolvere e di sopperire in qualche modo al loro desiderio di suonare mi ha indotto a rendere utili i miei studi di arrangiamento e composizione svolti con Danilo Minotti». 

Da qui la voglia di trovare nuove soluzioni per istruire musicalmente persone disabili di tutte le età e disabilità.

Il sistema presentato con «Musica senza confini», che tiene a sottolineare Maestri, non si basa sulla musicoterapia, evidenzia una serie di possibilità che dimostrano come il training sonoro supporti la crescita equilibrata dell'individuo, con ripercussioni su sfera emotiva, cognitiva, aspetti motori, creatività e autostima. Manuele Maestri guarda già oltre «Musica senza confini»: «Con il direttore del Bonporti stiamo valutando di far partire il primo corso di musica in Italia per disabili e mi piacerebbe anche in futuro inserire elementi legati alla scrittura musicale Braille poco conosciuta e assente nei conservatori italiani».

 

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