«UploadSounds, un'occasione anche per le band trentine»

di Fabio De Santi

Sono settimane intense queste per i giurati di UploadSouds chiamati a scegliere i gruppi migliori dell'edizione 2015/2016 del contest musicale che coinvolge musicisti delle province dell'Euregio: Trento, Bolzano e Tirolo.

Una giuria di professionisti del mondo musicale, quella guidata da Claudio Astronio , che comprende anche Paolo Ceresoli , musicista polistrumentista e appassionato di musica elettronica. Con Ceresoli che segue in qualità di artist-manager progetti legati a questo genere musicale per l'agenzia Metatron da alcuni anni partner di UploadSounds, abbiamo parlato dell'esperienza di giurato e di scopritore di giovani talenti.

Paolo, che esperienza è Upload?
«Per me è qualcosa di nuovo, divertente e stimolante. Che mi dà la possibilità di scoprire nuove band e musicisti che non avrei mai avuto occasione di ascoltare. Io vivo e lavoro a Milano e Upload mi ha permesso di immergermi nelle varie musiche dell'Euregio».
Hai ascoltato diverse band della nostra regione, al di là della diplomazia che ti impone il tuo ruolo da giurato, qual'è la tua impressione?
«Lavoro in un'etichetta discografica e il mio compito è anche quello di scoprire nuovi artisti sia rock che magari vicini a quella dimensione elettronica che mi appassiona maggiormente. Posso dire che ho ascoltato diverse cose interessanti e mi sono segnato alcuni nomi che ovviamente non posso rivelare in questo momento».
Parlavi di elettronica: cosa ti stimola in questo universo?
«L'elettronica ha mille declinazioni e anche oggi c'è grande fermento. Diciamo che in questo frangente mi interessa molto l'elettronica suonata live piuttosto che quella dei singoli dj, seppur molto creativi, che mixano le tracce. Fra i nomi che potrei fare ci sono Bob Moses e i Roykshopp ».
Un consiglio che ti senti di dare ai giovani musicisti per emergere e per farsi notare?
«Sono tempi difficili perché c'è una quantità di band ed artisti che si propongono e si voglono far ascoltare. Direi che bisogna puntare sempre più sul web con attenzione alle strategie legate ai video e ai social, ma senza dimenticare però l'importanza della dimensione live perché è in quel contesto che si capisce la bravura di un musicista».

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