Dopo Obama i Rolling Stones Il disgelo che seduce Cuba

Dopo Obama, i Rolling Stones. Il disgelo a Cuba è anche rock.
«Ciao Avana, e buonasera alla mia gente cubana»: con queste parole Mick Jagger ha aperto ieri il concerto gratuito che i Rolling Stones hanno offerto nella Ciudad Deportiva della capitale di Cuba, uno show simbolo del disgelo nell'isola, al quale hanno assistito decine di migliaia di fan in delirio.

Difficile valutare quanto era grande il pubblico, ma in mancanza di stime ufficiali si può comunque dire che c'era tantissima gente a saltare appena ha riconosciuto il classico riff di «Jumpin Jack flash», il pezzo con il quale la band britannica ha aperto il concerto.

Per l'occasione, gli Stones hanno portato all'Avana lo show già collaudato nel trionfale tour sudamericano chiusosi pochi giorni fa in Messico. Per un'intera generazione di fan cubani del rock un sogno proibito per decenni. Per i più giovani, comunque più numerosi nel pubblico, la sorpresa di una scoperta. La blogger dissidente Yoani Sanchez ha riassunto questo sentimento chiedendosi se questa settimana che si chiude - che ha visto l'Avana sedotta prima da Obama e ora dagli Stones - «non sarà mica quella in cui noi cubani riusciamo a intrufolarci nel secolo XXI?».

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