Paola Turci arriva a Vezzano «Il mio canto con leggerezza»

di Fabio De Santi

Paola Turci ritorna a far ascoltare le sue ballate in Trentino. L'occasione è quella di sabato 5 dicembre, quando la cantautrice romana sarà al Teatro Valle dei Laghi di Vezzano (alle 21), nel concerto organizzato da Fondazione Aida, nell'ambito del suo tour teatrale «Io sono».

Un live legato al suo ultimo disco «Io sono», uscito lo scorso aprile, che insieme a dodici fra le canzoni più ispirate del suo passato raccoglie anche tre pezzi nuovi. Ad anticipare il concerto, alle 17 nel Foyer del teatro, la presentazione del libro dell'artista romana «Mi amerò lo stesso», uscito lo scorso anno per Mondadori. Proprio da queste pagine ha preso le mosse la nostra intervista con Paola Turci.

Paola, è passato quasi un anno dall'uscita del tuo libro: soddisfatta di come è stato accolta questa tua autobiografia?

«Avevo scritto un romanzo nel 2009 ma questo è stato un libro diverso in cui ho voluto ritrovarmi davanti a me stessa in un modo diretto, senza mediazioni e se vuoi anche con una certa crudezza. Per me raccontarmi come ho fatto è stato difficile, coraggioso, perché ho mostrato anche il mio lato debole in queste pagine, ho raccontato i miei sbagli e quello che non ha funzionato. Sono stata contenta che queste pagine siano state lette e che il libro sia stato anche ristampato».

Se «Io mi amerò lo stesso» era un titolo forte anche quello del tuo ultimo disco «Io sono» non è da meno.

«In qualche modo il titolo dell'album è anche consequenziale a quello del libro. "Io sono" è l'affermazione di quello che sono e quello che sono diventata attraverso la musica, attraverso le parole delle mie canzoni. Credo che fin dalla copertina questo disco riesca ad esprimere quello che sono realmente».

Cosa hai voluto raccogliere in questa raccolta e quale forma hai dato ai brani?

«Si tratta di un disco antologico che racconta la mia storia di cantautrice ma lo fa in un modo autentico e leggero. Ho pensato di "alleggerire" le dodici canzoni già note proponendole in una veste acustica ed elettronica insieme aggiungendo a questi pezzi tre brani nuovi».

Trent'anni di musica sono un traguardo importante: ma chi è oggi Paola Turci?

«Mi fa effetto parlare di trent'anni, anche quando me lo chiedi, lo confesso. Oggi sono più consapevole di me stessa ma penso questo faccia parte delle cose, del passare del tempo. Credo di essere una donna che si sente ancora intimamente giovane con tanto entusiasmo e passione per quello che faccio e con un amore per la musica che non passa mai. Mi piace guardare sempre avanti ma senza frenesia».

Quali forme avrà il tuo concerto di sabato sera in Trentino?

«Lo spettacolo avrà un'anima teatrale ed intima ma non solo. Le sonorità saranno quelle del disco ma senza dimenticare la mia matrice più elettrica e rock. Al mio fianco ci sarà una band formata da Fernando Pantini alla chitarra, Pierpaolo Ranieri al basso e Fabrizio Fratepietro alla batteria. Nella prima parte del live sarò una pura interprete mentre nella seconda imbraccerò anche la mia chitarra acustica».

Cosa riserverà il 2016 di Paola Turci?

«Sto già lavorando ad un nuovo disco e pensando anche ad un altro libro. In ballo c'è pure un progetto di cui non dico nulla per scaramanzia ma che realizzerebbe tutti i miei sogni».

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