007, Craig indeciso Bellucci in difesa

Una Monica Bellucci un po' sulla difensiva «il mio ruolo è piccolo, ma non conta il minutaggio», un Daniel Craig (insieme nella foto) rilassato, ma indeciso sul prossimo Bond («ora non ne voglio parlare»), un Waltz filosofico e un Sam Mendes entusiasta specie della prima scena del film. Questo, in estrema sintesi, l'incontro dei giornalisti con il cast di Spectre , il 24° della saga 007 che sarà in sala dal 5 novembre con la Warner in 700 copie, ma che ieri è stato tenuto secretato alla stampa.

«Mendes voleva una donna di cinquanta anni per il mio personaggio di Lucia. Una donna in cui si doveva vedere la sofferenza, la solitudine e anche una persona che, nonostante non sia più giovane ha la sua femminilità - dice la Bellucci -, ma è un ruolo chiave» dice la Bellucci. Sul suo possibile forfait nel 25° episodio della saga ispirata al personaggio di Ian Fleming, spiega Craig: «Io e Mendes, per due anni abbiamo lavorato a questo Bond mangiando e dormendo insieme. Ora non è il momento di parlarne».

Sul suo personale modo di interpretare il personaggio spiega: «Ho cercato di cambiare rispetto all'originale, anche se ho letto i libri su 007. Anche se una cosa è sempre rimasta fissa in me, stavo interpretando James Bond».
Infine, l'attore inglese racconta la sua esperienza alle Nazioni Unite come testimonial anti-mine: «Vivo a New York - dice - e la possibilità di vedere il Papa e Obama come mi è capitato sono rare ed è stata un'esperienza meravigliosa».

Sam Mendes non ha parole che per la scena iniziale girata a Città del Messico durante la commemorazione dei morti: «È la scena più soddisfacente ed eccezionale della mia vita. C'era atmosfera e un'energia in quella piazza pazzesca con trecento tecnici, decine di camion, migliaia di persone in strada e ovviamente quell'elicottero su tutto questo. E infine la musica assordante e poi il silenzio».

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