Musica fra le rocce a Belluno «Armonie» al Bus del Buson

Prosegue domenica 9 agosto lla quinta edizione della rassegna «Armonie», apertasi una settimana fa nella originale location alpina dell'auditorium naturale di pietra al Buss del Buson, a Belluno, sotto il gruppo dolomitico del monte Schiara, lungo il corso del torrente Ardo.

Prosegue domenica 9 agosto lla quinta edizione della rassegna «Armonie», apertasi una settimana fa nella originale location alpina dell'auditorium naturale di pietra al Buss del Buson, a Belluno, sotto il gruppo dolomitico della Schiara, lungo il corso del torrente Ardo.

Un'iniziativa, spiegano i promotori, «nata er rinnovare la grande emozione della musica nella forra preistorica e per scoprirne il sentiero d’accesso recentemente realizzato dal Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi».

«Per l’occasione - prosegue la nota stampa - sono tornati in scena i musicisti della Scuola A. Miari, il Bimperl Ensemble e il coro di Stramare con "Tracce", il concerto di inaugurazione curato da Elena Filini.

Più di 200 si sono messi in cammino guidati dai volontari del Club alpino italiano, scoprendo tappa dopo tappa il percorso ad anello.

Il pubblico ha incontrato quindi il duo di clarinetti e la classe di chitarre della scuola di musica Miari, posizionati lungo il sentiero a valle della forra; il tratto è meno conosciuto ma estremamente suggestivo e si compone in scorci di rocce che preannunciano la meraviglia del Bus, enormi edere rampicanti e romantiche scalette. Tra le stazioni anche quella dell’attore Giuseppe Nitti con una breve narrazione in ricordo della Prima guerra mondiale.

Entrando al Buss del Buson, i gruppi sono stati accolti dalle note del Bimperl Ensamble e del coro di Stramare. Le voci guidate da Elena Filini hanno regalato note toccanti dalla tradizione popolare e di montagna.

Vi sono state inoltre tre tappe didattiche a cura del Cai e dell’ente Parco: dalla geologia raccontata da Matteo Isotton all’archeologia relativa al sito nel sovrastante Col del Buson con Ugo dalla Longa e infine l’antropizzazione di queste montagne raccontata da Daniela Margiola.

Il sentiero, ha dichiarato il direttore del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Antonio Andrich, è una digressione dell’alta Via delle Dolomiti n. 1 che consente di ammirare una spettacolare forra, la gola fossile denominata Buss del Buson, alle porte dell’area protetta. I lavori rientrano all’interno del progetto "Due passi alle porte del Parco", che ha dieci comuni afferenti l’area del Gal Prealpi e Dolomiti. Si tratta di brevi itinerari su tracciati esistenti dedicati ad un’ampia gamma di fruitori non necessariamente con esperienza escursionistica.

"Armonie, musiche per il torrente Ardo" è una rassegna ad ingresso gratuito, organizzata da: Associazione Ricreativa di Bolzano Bellunese, Cai di Belluno, Abvs donatori del sangue di Bolzano Bellunese».

Il secondo appuntamento si è tenuto e martedì 4 agosto, al Pont de la Mortis, con l’assolo del vibrafonista Pasquale Mirra.

Domenica 9 agosto, alle 15, al Pian de Scala (località Mariano), vanno in scena i Musicanti di San Crispino in «Mazurka-rave con bosco e cascatella» (dalla località Case Bortot escursione di 50 minuti, parcheggio con navette dal sottostante piazzale Toni Hiebeler).


Seguirà, mercoledì 12 agosto, alle 22.30, al Prato delle Antiche Segherie Bellunesi alla foce dell’Ardo, in viaa Guido Rossa a Belluno città, il concerto di Andrea Belfi: batteria, sintetizzatori, perseidi.

Domenica 16 agosto, alle 17, al rifugio Settimo Alpini, che sovrastal'parea del Bus del Buson e si raggiunge seguendo verso nord il sentiero dell'Alta via numero 1, concerto di Myriam Dal Don: «Violino solo alla sorgente dell’ardo» (l'escursione da case Bortot richiede in tutto circa tre ore).

L'area montuosa in cui si svolge la rassegna musicale ha anche un rimarchevole significato dal punto di vista storico: fu infatti una delle zone principali di attività del vasto e produttivo movimento di resistenza attivo nel Bellunese nel periodo dell'occupazione nazista, dall'8 settembre 1943 alla fine della guerra, quando l'intera provincia fu di fatto annessa al terzo Reich e inserita con Trento e Bolzano in una nuova entità istituzionale denominata Zona di operazioni delle Prealpi e affidata al controllo dei vertici nazisti tirolesi.



 

 

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