To You Mom, i «leoni» questa sera alla Bookique

di Fabio De Santi

Fra i pochi esempi di musica trentina d'esportazione c'è senza dubbio quella dei To You Mom il duo formato da Luca Lorenzi e Massimiliano Santoni , che ha appena pubblicato il disco d'esordio We Are Lions per la label Ghost Records in Italia ed Inghilterra. Un lavoro con sonorità elettroniche raffinate tra la chill-wave ed il pop elettronico anni '90 che verrà svelato nel concerto di questa sera, dalle 21, alla Bookique .


Come mai un titolo decisamente epico come «We Are Lions»?
«We Are Lions è una canzone nata da un attimo di ispirazione folgorante e racchiude in sé il concetto centrale dell'album: il risveglio della coscienza individuale. La routine del quotidiano tende inesorabilmente a toglierci i colori di dosso e spesso nemmeno ce ne rendiamo conto, quindi è importante riprendere il controllo, riaprire gli occhi e non abbandonare i propri sogni e le proprie speranze. Si può trattare anche di uno stato mentale, ma è pur sempre necessaria una rivoluzione intima per arrivarci».
I testi dei brani sono legati da un filo conduttore immaginario?
«Puoi immaginare i pezzi del disco come delle pillole. Ogni canzone ha una sua storia da raccontare, ma se ci fai caso dopo alcuni ascolti capisci che il concetto di fondo di cui ti parlavo prima permea tutto il lavoro, lo si ritrova paradossalmente anche tra le righe di testi che apparentemente parlano di altro. Per noi la realizzazione di questi brani ha rappresentato artisticamente una sorta di cura, quindi direi che l'immagine delle pillole è più che azzeccata: ogni pillola può essere presa da sola ma i Tym consigliano ovviamente tutte quelle qui prescritte».
In tempi in cui è difficile catalogare la musica quale etichetta vi piacerebbe dare a quella di To You Mom?
«Ci piace pensare ai Tym come ad un progetto che si occupa di canzoni, nel senso più classico del termine. Allo stesso tempo, però, ci divertiamo a sperimentare e giocare con le possibilità offerte dalla musica elettronica. Possiamo dire che la nostra musica sta a metà strada tra queste due pulsioni: quella prettamente melodica e quella più "sperimentale"».
Luca in Valsugana e Massimiliano dalla val di Non ora a Milano per lavoro: il vostro processo creativo avviene molto on line sul web, immagino.
«Il nostro processo creativo si basa su uno scambio di materiale a distanza. Ad entrambi piace lavorare nella pace e nella calma della propria dimensione personale, stimolandoci a vicenda con spunti, idee, direzioni. Quello che succede quando la parte musicale e quella melodico/vocale si incontrano è ogni volta una sorpresa. Questa distanza rende il processo creativo ancor più imprevedibile, curioso ed affascinante».
Proprio grazie al web il vostro sound trova apprezzamenti in tutto il mondo, comprese Inghilterra e America.
«I canali di oggi per diffondere la propria musica facilitano il processo di "superamento dei confini" rispetto a qualche anno fa, ma c'è anche da dire che proprio per questo oggi più che mai la rete è piena di pro e contro. Siamo orgogliosi di aver avuto la fiducia di Ghost Records che, tramite due buone agenzie (una in Italia e una in UK), sta lavorando bene alla promozione del nostro lavoro. Gli apprezzamenti e le positive recensioni ricevute fino ad ora ci danno grande soddisfazione e questo ci carica e ci stimola a portare avanti il progetto. Questa è dimostrazione di come nel terzo millennio la musica trentina possa avere un marchio d'esportazione. il grande vantaggio di fare musica oggi è la possibilità, attraverso la rete, di raggiungere luoghi e territori lontani dal proprio punto di partenza: le identità sfumano a vantaggio di una "comunità" globale. Lo svantaggio è costituito dal doversi confrontare con una iperproduttività ed una proposta musicale immensa».
Quali forme ha il vostro live?
«Abbiamo fatto le prime date in due, circondati da campionatori, sintetizzatori, effetti, pad e chitarre. Stiamo lavorando all'inserimento di un terzo elemento che possa caricare la sezione percussiva integrando le basi elettroniche. Anche alla Bookique ci sarà anche spazio per il lato visual con la creazione di alcune proiezioni. La dimensione live di questo progetto è molto in linea con quello che sta accadendo in giro per il mondo per questo tipo di musica, C'è chi fatica a considerare un vero e proprio live uno show di questo tipo, ma direi che il problema non è nostro, a noi interessa emozionare chi ha voglia di emozionarsi».

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