TRENTO - Procede senza il rischio di una sospensione il bando per l'affidamento del progetto di fattibilità tecnico economica del nuovo ospedale di Trento. Gli Ordini profesisonali hanno infatti rinunciato alla richiesta di sospensiva della procedura, nell'ambito del ricorso presentato al Tar per la questione del rispetto dell'equo compenso e del ribasso del 50%. La Provincia, dunque, potrà procedere con la valutazione delle offerte ricevute.
Il Tribunale amministrativo si esprimerà in marzo sull'iniziativa legale degli Ordini professionali di ingegneri, architetti e geologi, un passo che aveva suscitato le reazioni critiche del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e di alti rappresentanti della tecnocrazia di piazza Dante.
«Se la Provincia interviene sull'equo compenso, togliendo il ribasso del 50% siamo disposti a ritirare subito il ricorso», aveva spiegato fin da subito Silvia Di Rosa, la presidente dell'Ordine degli ingegneri trentini.
E aveva aggiunto: «Abbiamo ritenuto di dover intervenire perché nel caso dei servizi di ingegneria, l'interesse dell'intera comunità deve essere quello di avere prestazioni eseguite al massimo livello qualitativo e la parte economica equamente dimensionata è indispensabile per raggiungere questo obiettivo. Prevedere sconti del 50% è inaccettabile essendoci ora un correttivo, già approvato dal consiglio dei ministri, che prevede per questo tipo di bandi sconti massimi del 35%.
Ricordo al presidente Fugatti, che dice che è compito della Provincia tutelare l'interesse pubblico, che anche noi Ordini siamo enti pubblici, nati per tutelare i cittadini garantendo professionalità, inoltre abbiamo un codice deontologico per cui dobbiamo rispettare le leggi dello Stato, quindi anche quella dell'equo compenso. Non è che vogliamo bloccare l'opera più importante prevista in Trentino, ma vogliamo garantire prestazioni di eccellenza, progettazione di qualità che consenta di rispettare i tempi, di evitare aumenti dei costi finali dell'opera, realizzando un ospedale che consenta di adottare soluzioni innovative che uno sconto del 50% non consentirebbe».
Fugatti aveva criticato il ricorso al Tar: «Per noi è stato una sorpresa. Che ci sia contenzioso sull'equo compenso e un'interpretazione dei tribunali rispetto alle norme in vigore era noto, ma questa è una cosa che deve essere decisa a livello europeo. Dopodiché, che sull'appalto più importante del Trentino, e non solo di questa legislatura ma dei prossimi quindici anni, arrivi un ricorso trentino quando l'agenzia per gli appalti sta lavorando molto, questo lascia sconcertati.
Perché proprio su questo appalto? Potevano ricorrere su altri. Mi chiedo se questo sia giusto per il Trentino. Il tema non è un tema che possiamo disciplinare noi, è un tema che devono disciplinare altri. Noi siamo convinti di dover difendere gli interessi dell'amministrazione pubblica trentina e quindi crediamo sia giusto procedere sulla strada intrapresa», aveva osservato fra l'altro.