Liberazione / Il caso

Il 25 aprile "partigiano", con il monologo di Scurati. «Gerosa negazionista, persa nel suo vortice di impegni»

Alla ricorrenza della Liberazione ci sarà anche Claudio Cia che attacca la ex compagna di partito. Anpi, Cgil e PD contro la vicepresidente della Provincia

VICEPRESIDENTE "Staro a casa con la mia famiglia"
IL CASO Il monologo di Scurati oscurato dalla Rai
PROTESTA L'Anpi: su Scurati un gesto da regime

TRENTO. «Stiamo diffondendo il messaggio di Scurati in ogni modo possibile ed attraverso ogni canale, per dare voce a ciò che gli è stato impedito di dire in televisione». Così il presidente dell'Anpi del Trentino, Mario Cossali, si è schierato al fianco dello scrittore e giornalista Antonio Scurati, il cui monologo relativo alla Festa della Liberazione è stato stoppato dall'andare in onda. Un fatto che ha riempito le cronache di tutti i media negli ultimi giorni e sul quale è tornato proprio il portavoce dell'Anpi, che ha poi ribadito con forza la posizione dell'associazione sull'argomento: «Stiamo parlando dell'exemplum magnum rispetto alla necessità di prendere coscienza dell'antifascismo - ha aggiunto Cossali - Si tratta di un fatto di cronaca che ci trasmette un messaggio importante: chi governa in Italia, indipendentemente dalla sua storia, non può non dichiararsi antifascista. Ed è per questo che stiamo diffondendo a livello di massa il discorso di Scurati, proprio per sensibilizzare sulla libertà e sull'importanza di questi temi».

Poi un affondo proprio rispetto all'antifascismo ed a quanto sia necessario ribadire con forza questa posizione in tempi così difficili: «Si tratta dello spirito nel quale si riconosce la Costituzione italiana, non stiamo parlando di una "riserva di caccia" - ha concluso Cossali - Diffondere lo scritto di Scurati simboleggia quindi per noi la ri-adesione allo spirito della giornata dedicata alla Liberazione. E vogliamo fare questo insieme a tutti gli italiani. Poi ovviamente, come spesso accade, chi vuole dividersi lo farà. Ma ci auguriamo che questa cosa non avvenga, anche perché in questo periodo storico ci troviamo sempre di fronte alla necessità di "ripulire" il 25 aprile da polemiche di cui, onestamente, si potrebbe proprio fare a meno».

Sulla stessa lunghezza d'onda Andrea Grosselli, segretario della Cgil: «Se oggi possiamo permetterci di scegliere cosa fare il 25 aprile, Festa della Liberazione, è perché la nostra democrazia, per quanto malconcia, è nata dal ripudio del fascismo. Anche la semplice scelta di trascorrere un "pomeriggio in famiglia" non era così scontata nei sabati delle adunate fasciste. Anzi era quasi un atto di ribellione».

E ancora: «Definirsi oggi antifascista non ha niente di anacronistico, semmai sta diventando un tema di grande attualità e speriamo non diventi un atto di coraggio» conclude Grosselli.

E di leggerezza parla anche il Partito democratico: «Con la consueta leggerezza, la vice presidente della Provincia, evidentemente dimentica del suo ruolo, dichiara che passerà la festa della Liberazione a casa con la sua famiglia, in nome di quella libertà di pensiero che, in questo Paese, è garantita soprattutto dalla Costituzione repubblicana - scrivono Alessandro Dal Ri e Alessio Manica - Travolta com'è dal vortice dei suoi molti impegni, la vicepresidente Gerosa confonde ruoli e situazioni, mescolando anagrafe ed enunciazioni di principio, per mascherare, in realtà, la lezione negazionista che sta pervadendo tutta la narrazione del presente, in un tentativo di edulcorare la storia ed il suo prolungamento dentro il tempo».

Ricorda, il Pd, i saluti romani di Acca Larenzia, ricorda il caso Scurati, chiede alla vicepresidente «una netta presa di distanza dal regime, dalla sua cultura e dalla sua eredità, come quella delle leggi razziali che stanno riprendendo centralità in un clima di acceso antisemitismo, ma evidentemente la vice presidente Gerosa non ha tempo per tutto questo».

Sceglie di vivere la ricorrenza all'attacco il consigliere provinciale Claudio Cia, che contesta la vicepresidente Francesca Gerosa (Fratelli d'Italia) per cui dichiararsi antifascista è «anacronistico»: «È vero, siamo nati tutti dopo il fascismo e altri totalitarismi, ma ciò da solo non è sufficiente a garantire che disumane follie non possano ancora ispirare teste bacate oggi. Ci sono organizzazioni e individui dormienti che occasionalmente si rivelano, emergendo dall'ombra. Utilizzano giri di parole per mascherare chi sono realmente e i loro ispiratori di ieri e di oggi. Affermare e credere che sia anacronistico parlarne e opporsi con decisione equivale a smarrirsi e a rifiutare di confrontarsi con la storia presente in modo onesto, un errore commesso anche nel passato prima che i regimi totalitari prendessero il sopravvento e il potere. Significa aprire, o meglio socchiudere, le porte dell'inferno. E già lo si può vedere».

Lui, annuncia, parteciperà alla festa per il 25 aprile: «Definirsi oggi antifascista non ha niente di anacronistico, semmai sta diventando un tema di grande attualità e speriamo non diventi un atto di coraggio. Io parteciperò orgogliosamente al 25 Aprile, grato per la libertà di cui godo e per ricordare, anche ai più smemorati, che non bisogna mai dare nulla per scontato. Soprattutto i diritti».

Le iniziative del Comune di Trento. La cittadinanza, le autorità civili e militari e le rappresentanze delle associazioni con i propri vessilli sono invitate a partecipare. Inizio alle ore 9:15 alla Chiesa S. Francesco Saverio, via Belenzani, per la celebrazione della S. Messa in ricordo dei Caduti. Poi alle ore 10:00 il Corteo con deposizione corone alle lapidi di Palazzo Thun, al Monumento ai Caduti presso piazza Portela, ex IMI presso la Provincia, galleria Partigiani e piazza M. Pasi. Accompagna il corteo il Corpo musicale Città di Trento

Alle ore 11 a Palazzo Geremia la Cerimonia di commemorazione, con gli interventi istituzionali di Franco Ianeselli, Sindaco di Trento; Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia autonoma di Trento; Filippo Santarelli, Commissario del Governo per la provincia di Trento. 

Relazione «1944: l’anno della difficile resistenza» di Mario Cossali, Presidente Anpi del Trentino, Giuseppe Ferrandi, Direttore della Fondazione Museo storico del Trentino. In apertura esibizione del Coro “Bella Ciao”

La festa al parco Santa Chiara.

La città che vorrà festeggiare, un punto di riferimento ce l'ha: la tradizionale festa, che quest'anno trasloca al parco S. Chiara, organizzata da Anpi e Arci e presentata ieri da Cossali e da Andrea La Malfa . Si comincia alle 12 con la pastasciutta antifascista, si prosegue con una serie di incontri, si finisce con la musica, fino alle 24. Ricco il programma musicale: i concerti inizieranno alle ore 18. In caso di pioggia, la manifestazione musicale si svolgerà presso il palazzetto Sanbapolis. Tra i musicisti che si esibiranno: “Ilpalesecheamo”, trio trentino di electro-rap politico capitanato dal poeta Adriano Catd; “Carpa”, cantautorato tra l’hip hop, il rock e il nu-metal; “Narratore Urbano”, cantautorato tra rock alternativo e conscious rap; “Radio Palinka” gruppo ska e gipsy; “Nuovo Canzoniere Partigiano”, progetto nato da un lavoro di ricerca e attualizzazione dei canti della Resistenza; “Queen of Saba”, duo “queer pop” di “artivisti” sperimentali.

La Liberazione a Brentonico

Gli appuntamenti a Brentonico per il 25 aprile. Al mattino, dalle 10.30, si terrà la cerimonia ufficiale presso il Giardino di Palazzo Eccheli-Baisi con la partecipazione delle istituzioni; di Lorenzo Gardumi della Fondazione Museo Storico; della presidente della sezione ANPI "Angelo Bettini" Rovereto-Vallagatina, Mara Rossi; del segretario regionale Trentino Alto Adige Fenalt Uil, Matteo Salvetti. Alle ore 12.00 “pastasciutta resistente” per tutti.

Alle 20.30, con ingresso libero, al Teatro Monte Baldo si terrà lo spettacolo “Oltre il ponte”, reading teatrale liberamente tratto da “Una questione privata” di Beppe Fenoglio. Tra gli interpreti: Ilaria AndaloCheikh Dieng, Fabio Gaccioli.

 

 

 

 

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