Casa / L’indagine

Studenti, il questionario delle Acli: un affitto su 10 è in nero, tanti problemi su caparra e regolamento

La situazione per quanto riguarda le dispute con il padrone di casa non è sempre rosea: una persona su cinque ha indicato d'avere avuto dei problemi con il proprietario, principalmente per l'imposizione di regole circa il comportamento nell'alloggio, ad esempio invitare ospiti, e la mancata restituzione della caparra o la richiesta di una caparra aggiuntiva in nero

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TRENTO. Al questionario sulla casa, distribuito dai giovani Acli a studenti e lavoratori in età universitaria vicini al mondo Acli, hanno risposto circa cinquanta ragazzi: l'8,9% degli intervistati ha dichiarato di non avere un contratto regolare ovvero d'essere «a nero», contro il 91,1% che ha stipulato il classico contratto di locazione. Se ne è parlato negli scorsi giorni in una serata organizzata dai giovani Acli e i giovani Cisl dedicata al caro affitti.

Una persona su dieci dunque vive ancora in un'abitazione al di fuori di una cornice di regole: non ci sono confronti diretti rispetto al passato, ma la sensazione è che il fenomeno del "nero" sia molto meno diffuso di un tempo, quando la mancanza di legalità sembrava essere più la regola che l'eccezione.

«Le agevolazioni fiscali che beneficiano i proprietari che affittano a studenti ha sicuramente fatto emergere molto del "nero" - ha spiegato l'avvocato Gianfranco Depeder - Ciò non toglie che molti proprietari vogliano fare ancora i "furbetti" quando si tratta di tenersi la caparra. Il consiglio è quello di fare le fotografie a tutto l'appartamento appena viene preso in consegna, per evitare contestazioni di danni nel momento del rilascio dell'alloggio».

La situazione per quanto riguarda le dispute con il padrone di casa non è sempre rosea: una persona su cinque ha indicato d'avere avuto dei problemi con il proprietario, principalmente per l'imposizione di regole circa il comportamento nell'alloggio, ad esempio invitare ospiti, e la mancata restituzione della caparra o la richiesta di una caparra aggiuntiva in nero. Permangono, anche se minoritarie, le discriminazioni percepite dagli studenti nel momento della ricerca dell'alloggio: il 18,2% dichiara di averne subite principalmente per ragioni di nazionalità, sesso o presenza di animali domestici.

Leggera maggioranza di chi ha trovato alloggio cercando sui social-network, il 40,9% dei casi, seguito dal passaparola al 34,1% e le agenzie al 25%. Insomma, internet e passaparola fanno da tramite maggioritario per trovare casa rispetto alle realtà strutturate. L'insoddisfazione per il funzionamento del mercato degli affitti è generalizzata: l'82% degli interpellati si dice "non molto" soddisfatto del mercato, chiedendo prassi più chiare ed accessibili e maggior tutela per i giovani lavoratori, quelli che chiedono alloggi per periodi più prolungati. Anche perché le agevolazioni fiscali per l'affitto a studenti ha reso massimamente lucroso mettere nello stesso appartamento il numero massimo di studenti e ciò penalizza il mercato degli affitti rivolto alle famiglie o ai singoli lavoratori.

L'avvocato Depeder ha dato consigli preziosi: «Per evitare spiacevoli conseguenze, tenete sempre una copia per iscritto degli accordi con il proprietario. Può andare bene anche il messaggio Whatsapp che attesta l'avvenuta ricezione e lettura del messaggio, anche se la soluzione ottimale è sempre la pec valida».

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