Economia / I dati

Nel 2023 assunzioni in Trentino in calo dell’1,1%: preoccupa il manifatturiero

La riduzione riguarda soprattutto il settore della manifattura e quello estrattivo, ma calano anche le cessazioni, le tipologie contrattuali e l'occupazione femminile. Per i sindacati è «Segnale di un generale rallentamento dell’economia». Ecco i dati dell'Agenzia del lavoro

TRENTINO L'anno scorso economia trentina salvata dal superbonus

TRENTO. Nei corso del 2023 le assunzioni in Trentino sono calate dell'1,1% rispetto allo stesso dato dall'anno precedente, attestandosi a 173.821. La riduzione più significativa riguarda il manifatturiero, con un dato percentuale negativo dell'11,9%, seguita dal settore estrattivo (-9%). Lo comunicano, attraverso una nota, i sindacati Cgil, Cisl e Uil del Trentino, che riportano i dati elaborati dall'Agenzia del Lavoro e relativi allo scorso anno.

Guardando ai macrosettori, le assunzioni calano sia nel secondario (-5,1%) che nel terziario (-1,2%). Il segno negativo, poi, colpisce maggiormente l'occupazione femminile (-2.137). Risultano in crescita solo costruzioni (+8,3) e agricoltura (+2,3%).

Per quanto riguarda le tipologie contrattuali, mostrano tutte un calo, ad eccezione di quelle a tempo indeterminato, che crescono di poco. Calano anche le cessazioni, in misura maggiore rispetto alle assunzioni, con una riduzione complessiva del -2,9%. Il saldo occupazionale si mantiene così positivo, in miglioramento rispetto all'anno precedente, per tutti i settori.

«Il nostro mercato del lavoro mostra i primi segnali di fatica. Preoccupa il segnale che arriva dal manifatturiero, a dimostrazione che è in atto un generale rallentamento dell'economia. Un dato che avevamo già evidenziato nella seconda parte dell'anno. Calano le assunzioni, ma nell'industria cresce anche il ricorso alla cassa integrazione che aumenta del 58,7% rispetto al 2022. Imprese più competitive e innovative investono anche maggiormente sul capitale umano e sulla qualità dell'occupazione. Questo dunque permetterebbe di affrontare la questione salariale, il tema dell'occupazione giovanile e di sostegno all'occupazione femminile», commentano Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher, rispettivamente per Cgil, Cisl e Uil del Trentino. 

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