Società / La storia

Iniziative per persone in difficoltà: Marina Clerici, eroina civile premiata da Mattarella

La 68enne che a Castel Campo, a Fiavé, con le tre figlie porta avanti l’associazione a favore di malati e persone in difficoltà, scelta dal Quirinale come figura esemplare. Dal 2016 ad oggi le attività benemerite nel Lomaso hanno coinvolto in numerose attività più di 600 ospiti. La cerimonia si terrà nella Capitale il prossimo 20 marzo

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di Leonardo Pontalti

TRENTO. «Quando me l'hanno comunicato ho subito pensato a uno scherzo, o una truffa».E invece è tutto vero: Marina Clerici, la signora di Castel Campo, a Fiavé, il prossimo 20 marzo sarà premiata a Roma dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per l'impegno sociale che porta avanti da anni assieme alle figlie Thea, Sofia e Olli Rasini attraverso l'associazione Campo Base.

Il nome di Clerici è stato annunciato l'altroieri assieme a quelli di altre 29 figure di cittadini scelti per ricevere l'onorificenza grazie al loro quotidiano impegno che li rende degni di essere definiti eroi civili. Ieri alle prese più con eroici vili manganelli facili, il Presidente si è dunque consolato guardando al lato migliore del Paese.Incarnato anche dalla sessantottenne che sarà nominata Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana «per l'aver dato impulso ad un'attività familiare volta all'accoglienza e all'ospitalità di persone con malattie o con difficoltà di carattere psico-sociale».

In nove anni, dal 2016 ad oggi, Marina e le figlie hanno coinvolto nelle attività di Castel Campo oltre 600 persone tra bambini, ragazzi e adulti, tra soggiorni estivi per famiglie in difficoltà facendo loro vivere momenti di cura e spensieratezza in un ambiente immerso nella natura, incontri, momenti di confronto.

Com'è iniziato tutto?

«Dopo la morte di mio marito (Michele Rasini, conte di Castel Campo, la cui famiglia è proprietaria del maniero da oltre un secolo, ndr) abbiamo deciso di trasferirci qui dopo anni trascorsi all'estero. E all'attività dell'azienda agricola, incentrata su una ricerca dell'armonia tra natura e uomo, abbiamo voluto impegnarci sempre più a favore degli altri. Ora quella sociale, no profit, è il nostro principale ambito d'azione, al cui sostegno è finalizzata il resto delle nostre attività».

Una vita per gli altri.

«La nomina mi ha sorpreso: ci sono tante persone che fanno molto più di me. Ma la gioia c'è, non la nascondo. Abbiamo voluto mettere a frutto le nostre competenze, soprattutto quelle delle mie figlie, che avevano maturato esperienze nel campo educativo, sociale e delle realtà no profit».

A chi si rivolgono le vostre iniziative?

«Guardiamo a tutte le situazioni di difficoltà che attraversa chi è colpito da malattie rare, patologie del sangue, tumori, dall'infanzia all'età adulta. Ci concentriamo soprattutto, tuttavia, nella fascia 18-45 anni, perché tante sono le realtà che operano in ambito pediatrico o a favore degli anziani, mentre per chi si affaccia nell'età adulta e la sta attraversando, le opportunità di avere supporto sono meno».

Un'attività che portate avanti grazie a una solida rete di collaborazioni.

«Spaziano dall'Azienda sanitaria e l'ospedale Santa Chiara (con cui, tra l'altro, a maggio cureremo la tappa trentina del Giro d'Italia delle cure palliative pediatriche) fino a numerose associazioni italiane e internazionali, dagli Stati Uniti alla Romania».

Chi vi sostiene nel vostro impegno?

«Abbiamo tanti volontari che ci aiutano, tra loro anche ex partecipanti ai nostri camp e alle nostre attività. E devo dire che anche tra i nostri dipendenti e collaboratori la disponibilità a impegnarsi sul fronte della solidarietà è massimo, esemplare».

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