Strada / La vittima

I colleghi di Gerardo Segata, morto in uno schianto a Mezzolombardo: «Era un grande lavoratore»

Una vita all’insegna del dinamismo, tra passioni e grande impegno nel lavoro, che si è spezzata ieri (mercoledì 21 febbraio), improvvisamente, lungo la provinciale 235. Due le comunità in lutto: Pergine, dove viveva da molti anni ma anche quella di Sopramonte, dove era cresciuto 

LA TRAGEDIA Schianto a Mezzolombardo, la vittima è Gerardo Segata 
IL VIDEO Incidente mortale sulla provinciale 235 a Mezzolombardo

di Leonardo Pontalti

TRENTO. L'infanzia in famiglia a Sopramonte, l'attività da artigiano, in proprio, prima del passaggio alle dipendenze della Misconel. Le esperienze in Sudamerica e soprattutto la grande passione per il volo, tanto forte da farlo arrivare ad acquisire il brevetto, e per il paracadutismo.

La vita di Gerardo Segata era all'insegna del dinamismo, tra passioni e grande impegno nel lavoro. Una vita spezzatasi ieri (mercoledì 21 febbraio) troppo presto, improvvisamente. Sono due le comunità in lutto, dopo la morte di Gerardo Segata: non solo quella di Pergine, dove l'uomo viveva da molti anni ma anche quella del sobborgo del capoluogo, dove era cresciuto assieme al fratello Giordano e alla sorella Daria e dove tornava spesso per fare visita alla madre Ester, almeno fino alla sua morte, a 97 anni, l'anno scorso.

In paese aveva ancora conservato amicizie, che il sessantacinquenne sapeva rinsaldare ogni volta che ritornava nel sobborgo, di tanto in tanto. Sul lavoro, poi, era un professionista esemplare: «Era un validissimo collaboratore», lo ricorda commosso Giulio Misconel, suo datore di lavoro: «Era con noi da una decina d'anni, dopo aver deciso di interrompere la sua attività da autonomo, come artigiano». La sua ditta, la Digging System, aveva sede a Villazzano.

Poi Segata aveva deciso che si confaceva più alle proprie esigenze l'abbandonare l'attività in proprio: «Con noi aveva continuato a fare l'escavatorista, era molto esperto e anche per questo in questo periodo stava seguendo i lavori di realizzazione di un bacino a Brez, cantiere nel quale stiamo impegnando le nostre migliori maestranze». Il lavoro con le macchine operatrici aveva caratterizzato tutta la sua carriera professionale, come ricorda la sorella Daria: «Anche quando aveva lavorato per qualche anno in Sudamerica, in Cile, aveva fatto l'escavatorista, aveva sempre lavorato in quel campo. Da Sopramonte ce ne siamo andati tutti, ognuno di noi aveva la propria vita come è giusto che sia, ma ogni tanto ci si ritrovava. La scomparsa di Gerardo è un grande dolore per tutti noi».

Gerardo Segata, oltre alla compagna, lascia una figlia e un figlio. Il funerale dell'uomo non è ancora stato fissato, anche se probabilmente già quest'oggi la salma verrà messa a disposizione dei familiari che potranno così occuparsi delle pietose incombenze legate alla data delle esequie.

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