Politica / Centrodestra

Fratelli d’Italia, Alessia Ambrosi punta sul coordinamento: «Serve un passo di lato a volte per andare in avanti»

Alle ore 10, all’Itas Forum di Trento, il congresso provinciale di Fratelli d’Italia ha eletto il presidente del partito Alessandro Iurlaro. La deputata è ancora in pista per la candidatura al Parlamento Europeo

IL VIDEO Congresso Fdi, Ambrosi: «Auspico unione e armonia»

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. Oggi il congresso provinciale di Fratelli d'Italia, convocato alle 10 all'Itas Forum di Trento, eleggerà presidente del partito Alessandro Iurlaro, gradito al commissario uscente Alessandro Urzì e alla vicepresidente della Provincia, Francesca Gerosa.

L'esito è già scritto, visto che è l'unico candidato, anche se non per le sue particolari capacità di tenere unito il partito (pochi infatti lo conoscono), ma per l'uscita di scena della deputata Alessia Ambrosi, che ha gettato la spugna tra le lacrime, dopo una settimana ad alta tensione, che è stata per lei molto difficile e pesante, anche sul piano personale. Dopo aver depositato la sua candidatura, con un gran numero di sottoscrizioni, infatti, Ambrosi è stata sospesa per 15 giorni dal partito, come sanzione disciplinare, a seguito del deferimento da parte del commissario Urzì.

Congresso Fdi, Ambrosi: «Auspico unione e armonia nel partito»

Questa mattina la deputata Alessia Ambrosi, nonostante la sospensione dal partito riservatale dai vertici, si è recata al Congresso di Fratelli d'Italia del Trentino: «Sono qui con spirito unitario, per cercare di costruire il partito e ricominciare dagli errori fatti, tornando ad essere uniti con umiltà e armonia per Fratelli d'Italia». Per quanto riguarda il rapporto con il candidato alla presidenza Iurlaro: «Abbiamo un dialogo costruttivo. Il lavoro che mi auguro e che, anche oggi, auspicherò per il futuro durante  mio intervento, sarà quello di collaborare per il bene del Trentino e del partito. Abbiamo un presidente straordinario, Giorgia Meloni: il Trentino può dimostrare il valore di Fratelli d'Italia quale primo partito. A volte bisogna saper fare un passo di lato per farne tanti in avanti» (Riprese: Luisa Maria Patruno)

E se in un primo momento era determinata a dare battaglia, anche sul piano legale, per difendere il suo diritto a candidarsi e rappresentare i tanti che puntavano su di lei, alla fine ha preferito ritirarsi «per responsabilità», ma anche per non compromettere irreparabilmente il suo futuro, mettendosi contro il partito. E ieri (16 febbraio), alla vigilia del congresso, Ambrosi ha cercato anche di convincere i suoi sostenitori, che si erano esposti personalmente, ora comprensibilmente delusi e amareggiati, a mettersi a disposizione per condividere la gestione "unitaria" del partito con il presidente Iurlaro, all'interno del coordinamento provinciale.

La richiesta di questa «minoranza» interna, come la definisce il commissario Urzì, è stata quella di poter avere una rappresentanza equilibrata nel coordinamento e si tratta sulla maggioranza di 12 su 20, una richiesta sulla quale Iurlaro avrebbe aperto come gesto di distensione. Lo Statuto prevede che 13 siano eletti al congresso e gli altri 7 siano scelti dal presidente. Quindi oggi, salvo imprevisti, verrà presentata una lista di nomi unitaria. Nel coordinamento sono poi membri di diritto altri 8: i 4 consiglieri e gli assessori provinciali, il presidente provinciale di Gioventù nazionale; 2 parlamentari nazionali ed europei; 1 componente dell'assemblea nazionale (Francesco Barone).

Al congresso di oggi hanno deciso di partecipare anche i consiglieri provinciali Daniele Biada, Carlo Daldoss e Christian Girardi, che nei giorni scorsi avevano cercato di tenersi fuori dallo scontro tra Ambrosi e il commissario Urzì, auspicando che si individuasse un nome che realmente fosse riconosciuto come super partes, riuscendo a tenere tutti uniti. Avevano anche cercato di convincere Biada a mettersi a disposizione per questo ruolo, ma alla fine il tentativo non è andato in porto. Intanto per Ambrosi, se riuscirà a mantenersi nei ranghi ( oggi dovrebbe persino partecipare al congresso) potrebbe restare aperta anche la possibilità di una candidatura alle elezioni europee di giugno. Lei non ha fatto mistero di essere interessata.

E il commissario Urzì, nonostante i diverbi avuti, non esclude questa eventualità: «Ogni considerazione sulle elezioni europee spetta solo ed esclusivamente al partito nazionale. Tutti noi siamo senza eccezioni credo a disposizione». Qualora Ambrosi fosse candidata al Parlamento europeo e venisse eletta (è infatti conosciuta non solo in Trentino Alto Adige ma anche nel veronese, dunque potrebbe effettivamente farcela viste le quotazioni di FdI) il primo dei non eletti alla Camera sarebbe l'altoatesino Marco Galateo, che ora però è assessore provinciale e ha già detto che non lascerebbe la Provincia.

La seconda è Francesca Gerosa. Anche la vicepresidente della Provincia si troverebbe a dover scegliere fra Trento e Roma. Se optasse per il Parlamento in Trentino si riaprirebbe la partita sulla giunta provinciale, che fa gola a Daldoss, che ora vede sempre più in forse la sua possibilità di aggiudicarsi un posto in giunta regionale, ma anche a Girardi.

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