Istruzione / Politica

La Lettera di 525 maestre delle materne a Gerosa: «Ora mantenga quanto sostenuto in campagna elettorale»

Una lunga disamina della situazione, con il «nodo» dell’apertura a luglio: «Se è riuscita a bloccare il Consiglio provinciale per mesi per farsi nominare vice, ora intervenga per sanare le scelte di Bisesti»

IL PUNTO Luglio in classe, per ora non si torna indietro
PROPOSTE Niente apertura estiva, Uil fiduciosa: “Gerosa ascolta” 
LA POLEMICA Gli asili chiusi a luglio, la rabbia delle maestre

TRENTO. Rivedere l'apertura a luglio non basta: la scuola dell'infanzia vuole veder riconosciuta la propria identità come «istituzione e non un servizio conciliativo».

Per questo, attraverso una lettera, 525 insegnanti delle scuole dell'infanzia del Trentino si rivolgono all'assessora provinciale Francesca Gerosa facendo appello anche al suo carattere deciso. «Lei riuscì a far bloccare il consiglio per quasi due mesi, fino a quando non le venne affidata la vicepresidenza e gli assessorati che erano stati concordati - ricordano le insegnanti - Bene, noi adesso ci aspettiamo la stessa intransigenza e rispetto delle promesse fatte in campagna elettorale da Fratelli d'Italia alla nostra categoria».

La prima parte della lettera sottolinea il «lungo periodo di inattività della giunta», in riferimento alla precedente legislatura. «L'assessore Bisesti e la maggioranza del consiglio provinciale antecedente, nonostante tutte queste azioni, sono rimasti sordi ai nostri rilanci riflessivi e hanno continuato imperterriti a sostenere la loro posizione - scrivono - la Lega ritiene ancora essenziale la soluzione dell'apertura della scuola nel mese di luglio. L'ex assessore all'istruzione Mirko Bisesti ha basato la sua campagna elettorale proprio sul tema appena citato, ma nonostante tutto ha dimezzato i voti raccolti. Fratelli d'Italia coalizzato con la Lega alle elezioni provinciali si è sempre dimostrato contrario all'apertura nel mese di luglio in campagna elettorale, seppure avesse votato favorevolmente per ben tre volte in sede di consiglio».

La riflessione che chiedono le insegnanti all'assessore deve andare oltre il mero dibattito sull'apertura a luglio. «Nonostante dalle ultime dichiarazioni dell'assessora Gerosa sia emersa la volontà di rivedere l'organizzazione del mese di luglio non si percepisce la volontà di riconoscere alla scuola dell'infanzia la sua "identità" come scuola, mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale dal suo partito.

Eppure, ci era parso di capire che per l'assessora Gerosa la parola data avesse un valore, lo abbiamo visto tutti, quando il presidente Fugatti voleva eludere dal concederle la accordata vicepresidenza. Lei riuscì a far bloccare il consiglio per quasi due mesi».

Sulla questione delle attività estive, «l'argomento è molto più complesso e sfaccettato». «Se è vero che la società e le famiglie sono molto cambiate nell'ultimo decennio - aggiungono le insegnanti rivolgendosi direttamente a Gerosa - allo stesso modo sono cambiati i bambini ma non la loro necessità di attenzioni, di ascolto, di una presenza adulta costante, di professionalità nelle figure educative di riferimento e nello specifico del bisogno di stare più tempo con le figure genitoriali».

«L'affermazione che lei ha citato che "Il tempo che ha perso (inteso come non trascorso) con i suoi figli è tempo perso", dovrebbe far riflettere il mondo della politica sulla responsabilità genitoriale rivedendo così il criterio per la fruizione del mese di luglio. I bambini dovrebbero accedere al servizio conciliativo di luglio qualora sussistano delle reali esigenze lavorative documentate da parte della famiglia». Sull'apertura a luglio le insegnanti sostengono che «forse tanti non ne hanno un così reale bisogno prova ne sono le percentuali di frequenza che hanno caratterizzato questi ultimi anni di apertura estiva».

«Per queste considerazioni - concludono - noi ci saremmo aspettate che la neoassessora avesse richiesto, per l'anno 2024/2025, una conferma delle iscrizioni a luglio solo per quelle famiglie che abbiano una documentata necessità riattivando i servizi conciliativi, ripristinando il consueto calendario scolastico e restituendo così "identità e dignità" alla scuola dell'infanzia. Ricordiamo che l'amministrazione è in possesso dei dati di frequenza e di spesa degli anni scolastici 2020/21/22/23 mai resi noti e che il prossimo luglio, a differenza dei precedenti, tutte le scuole saranno aperte e non accorpate come prevedeva l'organizzazione passata. I contratti poi a tempo determinato sono stati protratti a fine luglio senza una valutazione reale delle frequenze».

«Concludendo, noi insegnanti auspichiamo che l'assessora Gerosa prenda una chiara ed univoca posizione a favore della salvaguardia della scuola dell'infanzia trentina che merita di continuare ad essere un'istituzione e non un servizio conciliativo».

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