Politica / Stelle alpine

Il Patt verso il congresso, ma spaccato in tre: cambio di statuto e resa dei conti dopo le elezioni

L’asse Marchiori-Panizza potrebbe essere insidiata dalla brillante elezione in Provincia di Maria Bosin, circolano già i nomi di Fiamozzi, Ossanna e Gennari

di Maria Luisa Patruno

TRENTO. Con la modifica dello Statuto del Patt, anche le nuove componenti, rappresentate dall'assessore provinciale Mario Tonina (ex Progetto Trentino) e dai consiglieri Walter Kaswalder (Autonomisti popolari) e Maria Bosin per i civici, potranno scalare il partito, puntando ad esprimere il nuovo segretario delle Stelle alpine o comunque a condizionarne la scelta.

Si vedrà, da qui all'autunno, quando verosimilmente si riuscirà a tenere il congresso elettivo, quante tessere ogni "anima" del partito riuscirà a raccogliere per definire il proprio peso in questa competizione interna per la leadership.

Di certo, il nuovo Patt, allargato ai popolari e agli autonomisti di Kaswalder, non potrà pensare di riproporre il segretario uscente Simone Marchiori, che appare ormai fuori gioco, a meno che le Stelle alpine non rinuncino ad allargare il partito alle nuovi componenti. Ma questo vorrebbe dire sparire dal consiglio provinciale, visto che nessun esponente Doc del Patt è riuscito ad essere eletto e il segretario Marchiori è diventato assessore solo perché è stato ripescato come esterno dal presidente Fugatti.

Il gruppo consiliare ha espresso chiaramente questa esigenza di un cambiamento al vertice, rivendicando una reale apertura e un «congresso equo», derogando dunque alla norma dello Statuto che prevede che chi è tesserato da meno di 12 mesi non possa candidarsi alla guida del partito. Rieleggere il segretario uscente, inoltre, sarebbe come dire che a guidare il partito si lasceranno sempre gli stessi, ovvero la coppia Marchiori - Panizza.

«Se abbiamo parlato di apertura - sottolinea la consigliera civica Maria Bosin, che a differenza di Tonina non si è ancora tesserata, in attesa che si trovi un accordo sulle modalità congressuali, - è chiaro che si deve dare l'opportunità anche a persone nuove di concorrere alla segreteria».

Bosin non si riferisce a sè stessa - «non ci ho ancora pensato» dice - ma è chiaro che per fare sentire tutti parte del Patt allargato serve un segnale di discontinuità.

E qualche nome per il dopo Marchiori già circola. Tra le figure "super partes" che potrebbero riuscire a tenere insieme le varie componenti, per l'autorevolezza conquistata sul campo dell'esperienza amministrativa, oltre che politica, c'è il nome di Mauro Fiamozzi, ex sindaco di Mezzocorona ed ex direttore di Coldiretti in Trentino, che alle elezioni provinciali di ottobre si è candidato con il Patt e ha ottenuto 1.204 preferenze risultando essere il secondo dei non eletti dopo l'assessore regionale uscente Lorenzo Ossanna (1.394 preferenze) e riuscendo a battere lo stesso Marchiori.

Altro nome che piacerebbe in particolare all'area popolare e civica, è l'avvocato Claudio Gennari, il centrista anch'egli candidato alle elezioni provinciali con il Patt, ma non eletto. già assessore comunale fino all'ottobre scorso a Baselga di Piné e tuttora consigliere comunale.

Il Patt deve fare i conti con il fatto che il partito, ridimensionato dalle divisioni interne e dalle numerose fuoriuscite, dopo la svolta a destra, con la nascita di un altro partito autonomista che è Casa Autonomia, se non vuole implodere non può fare a meno dell'apporto delle nuove "anime" rappresentate dai consiglieri Tonina, Kaswalder e Bosin, che da soli hanno raccolto più del 30% dei consensi che le Stelle alpine sono riuscite a racimolare alle ultime elezioni provinciali.

Su un totale di 19.023 voti (8,18%) raccolti dal Patt, infatti, l'attuale assessore provinciale alla Salute, ne ha ottenuti 2.549, ovvero quasi il 13% del totale dei voti del partito, l'ex sindaca di Predazzo, Maria Bosin, ha ricevuto 2.138 preferenze e il presidente del consiglio provinciale, Walter Kaswalder un bel pacchetto di 1.832 voti, battendo tutti i candidati messi in campo dal Patt a cominciare appunto dal segretario ma anche dall'assessore uscente che non è stato riconfermato.

L’altra sera la questione della modifica dello Statuto per aprire la corsa alla segreteria ai nuovi è stata discussa anche dall'assemblea del partito.

 

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