Sicurezza / Il caso

Telecamere a Trento, il Garante della privacy chiede al Comune di pagare 25 mila euro

È la proposta dell'autorità per definire la controversia sui progetti europei Marvel e Protector, sviluppati in partnership con la Fbk: si riconosce che l'amministrazione "ha agito in buona fede, essendo incorso in un errore in diritto, nella convinzione che le misure volte all'anonimizzazione dei dati fossero sufficienti a evitare la possibilità di identificare gli interessati".

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TRENTO. Con un provvedimento notificato il 20 gennaio scorso, il Garante per la protezione dei dati personali propone al Comune di Trento di definire la controversia relativa ai progetti europei Marvel e Protector con il pagamento di 25.000 euro, che dovrà avvenire entro 30 giorni.

Il Garante - informa il Comune in una nota - riconosce che il Comune "ha agito in buona fede, essendo incorso in un errore in diritto, nella convinzione che i trattamenti in questione potessero essere sussunti nel quadro giuridico in materia di sicurezza urbana e che le misure volte all'anonimizzazione dei dati fossero sufficienti a evitare la possibilità di identificare gli interessati, avendo, peraltro, l'Ente fatto affidamento sulle valutazioni del proprio responsabile della protezione dei dati (il Consorzio dei Comuni) e sulla consulenza specialistica ricevuta dalla Fondazione Bruno Kessler, soggetto dotato di un'elevata competenza nell'ambito della ricerca scientifica".

Il Garante considera tra le attenuanti anche il "numero limitato di ore di registrazione" (309 per il progetto Marvel, 18 per Protector, di cui solo 4 sono attualmente conservate) e la promozione di "forme di divulgazione pubblica dei progetti".

Sempre secondo il Garante, però, il Comune avrebbe raccolto dati personali in luoghi pubblici per finalità di ricerca scientifica in assenza di una norma che autorizzasse tale attività, e le tecniche di anonimizzazione usate non sarebbero efficaci nel rendere non identificabili i soggetti. L'amministrazione comunale - così la nota - "auspica che il legislatore possa definire meglio la materia adeguando le doverose esigenze di tutela della sicurezza pubblica (costituzionalmente garantita) alle continue innovazioni scientifiche e tecnologiche".

Nei prossimi giorni, inoltre, l'amministrazione valuterà se presentare ricorso contro il provvedimento del Garante.

 

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