Centrosinistra / Provincia

Pd contro la maggioranza: “In frantumi sulla questione della scuola per l’infanzia a luglio”

Manica: ”Di fronte ad un certo grado di ragionevolezza e di buon senso espresso dall’assessora Gerosa sulla delicata questione delle aperture estive delle scuole d’infanzia, il suo predecessore (Bisesti) si è scatenato invocando il programma di coalizione e, soprattutto, ribadendo il suo no più convinto ed irremovibile”

GEROSA Dall'anno prossimo revisione dell'apertura in luglio per le materne
MATERNE
 Luglio in classe, incontro  tra i sindacati e l’assessora Gerosa
PROTESTA Apertura a luglio, la rivolta dei sindacati e del personale

TRENTO. Il Pd punta il dito contro l’esecutivo Fugatti sul fronte delle scuole per l’infanzia. “Lungi dal voler prendere parte ad un dibattito che ha il sapore dello scontro politico più che del confronto fra idee diverse, non possiamo però non sottolineare come – scrive il consigliere provinciale Alessio Manica - , di fronte ad un certo grado di ragionevolezza e di buon senso espresso dall’assessora Gerosa sulla delicata questione delle aperture estive delle scuole d’infanzia, il suo predecessore (Bisesti) si è scatenato invocando il programma di coalizione e, soprattutto, ribadendo il suo no più convinto ed irremovibile”.


E aggiunge: “Un esempio perfetto di democrazia coalizionale: ciò che è stabilito dai sacri testi del pensiero unico fugattiano-leghista non può mai essere messo in discussione. Peccato che questo sia già il secondo dissenso di merito dopo quello espresso sul disegno di legge sui grandi carnivori”.


”Ci permettiamo solo una amara considerazione. Se al posto delle rivendicazioni dogmatiche ci fosse (e ci fosse stata) una minima capacità di cercare e costruire il dialogo, forse ne avrebbe giovamento non solo il confronto intestino alle forze di governo, bensì tutto il Trentino che oggi guarda perplesso e confuso la ripresa dello scontro all’interno della maggioranza, dopo mesi di diatribe, critiche e prese di posizione contrapposte. Mostrare sempre e solo i muscoli, non è arte di governo, ma esibizione di debolezza. In attesa di prossimi sviluppi, chiediamo che venga messo al centro l’interesse del bambino nelle scelte politiche , auspicando che famiglie e insegnanti non vengano posti in competizione”.

E chiude: “Ribadiamo la convinzione che le comprensibili esigenze delle famiglie non possono consumarsi a danno del personale, e quindi la ricerca di un dialogo possibile non è mai posizione scartabile a priori, ancor più alla luce del primario valore educativo e formativo della scuola dell'infanzia.

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