Edilizia / Gli sgravi

Superbonus, il 14% dei condomìni trentini è in difficoltà: corsa contro il tempo per l'agevolazione

Per usufruire della detrazione fiscale del 110% mancano 246 milioni di lavori, da completare entro il 31 dicembre. In totale, in regione, sono coinvolti 9.343 edifici nella riqualificazione energetica. La speranza è che il governo conceda una mini proroga

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di Domenico Sartori

TRENTOUltimi giorni utili per completare la riqualificazione degli edifici con il Superbonus al 110%. Ed è, ancora, una corsa contro il tempo. Una corsa segnata dalla massima incertezza. Perché i lavori avviati e non terminati entro il 31 dicembre passeranno, da gennaio, dal 110 al bonus del 70%. E non è ancora chiaro che cosa farà il governo, se concederà una proroga minima per chiudere i cantieri ed evitare il rischio del fallimento di aziende e famiglie. Rischio, anche, di contenziosi infiniti.

La preoccupazione riguarda soprattutto i condomìni. Ed anche in Trentino, per chi è ancora in mezzo al guado, non sarà un Natale sereno. Enea (Agenzia nazionale per l'efficienza energetica) ed il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, aggiornano mese per mese l'andamento del Superbonus. Il dato è aggregato a livello regionale. Ma è noto che nel ricorso alla detrazione fiscale il Trentino ha corso di gran lunga di più del vicino Alto Adige: sul totale degli investimenti attivati con il Superbonus, l'80% è sotto Salorno. Mancano all'appello 246 milioni di lavori da completare, secondo l'aggiornamento a fine novembre fatto da Enea.

In regione, sono stati coinvolti nel Superbonus 9.323 edifici, per un investimento complessivo di 2,343 miliardi di euro. Gli investimenti ammessi a detrazione valgono 2,287 miliardi. A fine novembre, i lavori conclusi erano pari 2,028 miliardi, l'88,7% del totale. Il ritardo, però, investe soprattutto i condomìni. Nel caso degli edifici unifamiliari, infatti, il 97,4% è stato "portato a casa". Vuol dire che dei 3.581 edifici unifamiliari coinvolti sono stati conclusi lavori per 409,04 milioni di euro sui 420,05 ammessi a detrazione (il totale degli investimenti è di 443,12 milioni).

Ancora meglio per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti, che hanno raggiunto quota 98,1% dei lavori eseguiti (su 139,39 milioni di investimenti totali). Mentre sono ancora dolori per una percentuale significativa dei condomìni. Che sono poi quelli che più hanno, avrebbero, necessità di riqualificazione ed efficientamento energetico. Sono 4.341 gli edifici condominiali interessati in regione, per 1,76 miliardi di investimento, di cui 1,734 ammesso a detrazione. Ma sono stati realizzati lavori per 1,487 miliardi: l'85,8%.

In un mese, dicembre, impossibile chiudere cantieri per il 14,2% restante, pari a 246 milioni di lavori. Lo stato è di massima incertezza in questi giorni di chiusura, e la speranza è che il governo conceda in "Zona Cesarini" la possibilità di un Sal (stato di avanzamento lavori) finale straordinario ad inizio 2024 per i cantieri non ancora chiusi. Intanto, a livello locale, si comincia a prefigurare il dopo Superbonus. Che ha rappresentato una novità non solo per l'aliquota al 110% ma anche per la possibilità della cessione del credito in cinque anni e dello sconto in fattura.

In Trentino, era stato preceduto dai "condomini green" supportati dalla Provincia. E quel modello è di nuovo preso a riferimento: se n'è parlato nei giorni scorsi negli uffici della Provincia con gli operatori del settore, amministratori di condominio in testa. Perché, in ogni caso, con aliquote ridotte, le agevolazioni per l'efficientamento rimangono e l'Europa per prima spinge per gli edifici green. L'ipotesi è che la Provincia intervenga per abbattere gli interessi sul capitale anticipato dalla banca e restituito negli anni dai proprietari.

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