Lavoro / Immigrati

Flop click-day per lavoratori stranieri: in Trentino ci mancano 600 badanti (ma la Provincia dà l’ok solo a 60)

Fra intoppi del portale e numeri esigui, è stata ancora una volta una «lotteria» a chi ce la fa. Ma il fabbisogno non basta: «In primavera ci servono anche 600 stagionali agricoli»

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TRENTO. «Un disastro». Così da uno dei patronati trentini commentano il blocco del portale nazionale a cui da ieri mattina (5 dicembre) alle 9 si sarebbero dovute inserire le domande per i flussi dei lavoratori stranieri domestici.

Il sito si è ripetutamente bloccato anche prima delle 9, orario di inizio per il Click Day spiegano anche da Assindatcolf, sottolineando che solo un domestico su 10 richiesti rientrerà nelle quote previste dal "Decreto flussi".

«Su oltre 86mila domande precaricate al 26 novembre sul portale dedicato del Ministero dell'Interno, spiega il presidente dell'Associazione, Andrea Zini - solo 9.500 saranno accolte. Una vera e propria "lotteria" che poteva essere evitata. Il Click Day ha, infatti, confermato tutti i limiti del passato, anche dal punto di vista informatico. Dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto dalle nostre sedi presenti su tutto il territorio nazionale, pesanti rallentamenti nell'invio delle domande si sono registrati sul portale che, come prevedibile, si è ripetutamente bloccato ancora prima delle ore 9».

Anche in Trentino - confermano dal Patronato delle Acli - c'è stata qualche difficoltà nell'invio del flusso di domande. Quelle gestite a livello centralizzato in provincia sono circa un centinaio, anche se il fabbisogno è molto più alto. Si calcola che sia almeno di 600 unità l'anno il fabbisogno di badanti per l'assistenza ad anziani e disabili in Trentino. Un calcolo che ha a che fare con il costante invecchiamento della popolazione, ma anche con il calo di offerta dopo il Covid.

Lasciando per un attimo perdere il sommerso, che in questo settore vale almeno un 20 per cento, nel 2022 i contratti regolari per quanto riguarda i lavoratori domestici in provincia di Trento erano 5.842. Ben 800 in meno rispetto ail tetto raggiunto nel 2020: 6.623. La pandemia anche in questo settore ha stravolto le consuetudini e molte lavoratrici sono ritornate nei loro paesi d'origine, facendo aumentare il fabbisogno nelle nostre comunità. Come del resto in Italia.

Si calcola infatti una necessità di 28.500 lavoratori domestici non comunitari l'anno, ma il Click Day di ieri ne ha "assegnati" solo 9.500. In pratica uno su tre. In Trentino la proporzione è addirittura peggiorativa, visto che la Provincia ha chiesto una quota di 60 persone. Va specificato, però, che se a livello nazionale la quota di 9.500 persona decisa dal decreto flussi vale per badanti, colf e baby sitter, le 60 del Trentino interessano soltanto le lavoratrici nell'ambito dell'assistenza agli anziani.

Intanto martedì prossimo 12 dicembre scatterà un'altra corsa. Questa volta per l'assegnazione di lavoratori stagionali nel campo del turismo e dell'agricoltura. «Il Trentino - spiega il presidente di Coldiretti Gianluca Barbacovi - ha chiesto una disponibilità tra le 600 e le 700 persone per i lavori primaverili. A febbraio ci sarà invece il Click Day per la stagione estiva e autunnale, che è quella che ci interessa maggiormente. I numeri sono limitati, ma contiamo sulla ripresa dell'interesse da parte dei lavoratori comunitari e di quelli nostrani».

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