Società / L'allarme

I sindacati trentini lanciano una raccolta fondi per le donne vittime di violenza

Cgil, Cisl e Uil invitano a sostenere il  Centro antiviolenza di Trento e un progetto che coinvolge varie associazioni. L'indipendenza economica, ricordano, è uno strumento fondamentale per aiutare le donne a uscire da una situazione di violenza. Mentre sul fronte della prevenzione è fondamentale lavorare sull'educazione

TRENTO In vent'anni accolte 4.151 donne nel centro antiviolenza
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TRENTO. L'indipendenza economica è uno strumento fondamentale per aiutare le donne ad uscire da una situazione di violenza. È con questa convinzione che Cgil, Cisl e Uil del Trentino, in occasione della Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne, attivano una raccolta fondi a favore delle donne vittime di violenza inserite nei percorsi di assistenza sul territorio. Le somme raccolte - sottolinea una nota unTutte le informazioni su itaria - verranno destinate al Centro antiviolenza di Trento e al progetto "La violenza non è un destino", un Fondo gestito con Punto d'Approdo a cui possono accedere tutte le donne del territorio trentino, segnalate dalle strutture e associazioni che in Provincia assistono le vittime di violenza.

Queste realtà sono Casa della Giovane di Trento, Casa Rifugio, Casa Padre Angelo, ALFID, Atas Onlus, Famiglia Materna. L'obiettivo è supportare le donne dal punto di vista economico nel loro percorso di emancipazione dal maltrattante, dunque in spese quali la caparra di un nuovo appartamento, il cambio della serratura di casa, un contributo per l'acquisto di un mezzo di trasporto per recarsi al lavoro, il sostegno per le spese primarie per i figli in attesa dell'intervento istituzionale, eccetera.

La raccolta fondi si rivolge in primo luogo a tutte le lavoratrici e i lavoratori, ma non esclusivamente a loro. Obiettivo del sindacato è coinvolgere il più ampio numero di persone partendo dai luoghi di lavoro.

Scrivono Manuela Faggioni, Walter Alotti e Michele Bezzi: "I fatti di questi giorni, l'uccisione di Giulia Cecchettin, hanno sconvolto tutte e tutti noi. Siamo però consapevoli che lo sconcerto, l'indignazione velocemente scemano. Crediamo, al contrario, sia fondamentale provare a fare qualcosa di concreto e tangibile per aiutare e sostenere le donne che vivono e subiscono situazioni di violenza, abusi, sopraffazione.

Restiamo convinti come sosteniamo da anni che lo strumento più efficace resti l'investimento nell'educazione e ci attendiamo un segnale forte dalla Giunta provinciale. Allo stesso tempo crediamo che tutti noi siamo chiamati a fare qualcosa".

Tutte le informazioni su fondocontroviolenzasulledonne.it.

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